Derby, rivolta dei tifosi nerazzurri contro la Juve dopo il rinvio: "Torneo irregolare, è una pagliacciata"
La responsabilità di incarnare i cattivi pensieri di tanti se la prende Fabio Liverani, allenatore del Lecce chiamato a giocare contro l' Atalanta con i tifosi bergamaschi al seguito. «Come al solito in Italia si prendono alcune decisioni senza senso e senza logica. Ci riportano alla luce il lato oscuro del calcio che abbiamo provato a ripulire: una decisione del genere tutela solo quelle quattro-cinque squadre che hanno degli interessi». Non ci sta nemmeno Paulo Fonseca, un allenatore straniero forse poco avvezzo alle decisioni "all' italiana": «Per la regolarità del campionato o vanno rinviate tutte o giocate tutte», attacca il tecnico della Roma. Il governo aveva dato il via libera alle porte chiuse, ma la Lega ha deciso all' ultimo di non avvalersene. L' immagine della Serie A non ne beneficia di certo («spazzata via», titola l' inglese Daily Mail) così come il clima tra i tifosi. I più arrabbiati per il rinvio di Juve-Inter sono ovviamente i nerazzurri. La furia monta sui social network, con gli hashtag #CampionatoFalsato e #FermiamoStaPagliacciata. Viene sottolineato il maggio da incubo della squadra di Conte che al momento non ha uno spazio libero per recuperare l' incontro con la Samp, mentre la Signora potrebbe giocare già a porte aperte contro il Milan in Coppa Italia mercoledì (il giorno in cui riapriranno le scuole in Piemonte). MENTANA E LA FOTO Una situazione che accende anche i tifosi interisti più noti: «È una vergogna rinviare Juventus-Inter, non a caso l' ha chiesto solo una delle due squadre», attacca il senatore Ignazio La Russa. «Ho parlato con Lotito, sia Inter che Lazio sono arrabbiati per la situazione: non sono stati interpellati per la decisione. La proposta dell' Inter club Parlamento è far slittare il campionato e giocare tra una settimana». «Capisco che la Juve è in un momento difficile: non me la prendo con loro che fanno i loro interessi, ma con chi ha deciso», rincara la dose l' onorevole di FdI. «Voglio ricordare che quelli della Juve sono andati in Francia a vedersi il Lione, una stupidaggine infinita (e la Ligue 1 ha confermato tutti gli impegni, ndr)». Attacca anche Enrico Mentana che su Instagram pubblica una foto del contatto Iuliano-Ronaldo nel 1998 - ma con il volto di Cristiano Ronaldo al posto di quello del difensore bianconero di allora - con il testo «Il tempo passa invano». Si mantiene su toni istituzionali l' ad nerazzurro, Beppe Marotta, che tuttavia sottolinea gli strascichi di questa decisione: «C' era il tempo di valutare e decidere prima. Ho grande rispetto dei provvedimenti a tutela della salute di tutti, ma da dirigente sportivo sono molto preoccupato», spiega il dirigente seccato che chiede per il futuro un calendario meno compresso con la Serie A a 18 squadre. «Hanno parlato di porte chiuse come sacrificio necessario, e sinceramente non vedo alternative possibili. Penso già alla prossima settimana, quando ci saranno altre partite nelle zone a rischio (Atalanta-Lazio, Inter-Sassuolo o Bologna-Juventus, ndr): auspico che venga utilizzato un criterio unico per prendere queste decisioni». Solo l' ex patron Massimo Moratti prova a cercare il lato positivo della situazione: «Speriamo che il 13 maggio sia una finale scudetto». di Francesco Perugini