Juve, che tonfo a Lione. La Champions si complica, sconfitta 1-0: Sarri, un mister nel mirino
Le difficoltà in campionato costano il primo passo falso in Europa. Pesante, perché arriva nell'andata di una gara a eliminazione diretta. La Juve non esce dalla crisi, mascherata dalle vittorie con Brescia e Spal, e al primo vero appello della stagione cade a Lione nella tana dell'Olympique complicando terribilmente il cammino verso i quarti di Champions League. La squadra di Sarri regala un tempo all'avversario, che capitalizza nel migliore dei modi la rete alla mezzora di Tousart, e nella ripresa resiste al ritorno dei bianconeri, che si svegliano tardi e possono recriminare per qualche occasione sbagliata di troppo e qualche decisione arbitrale discutibile. Troppo poco comunque per una squadra colpevole di aver toppato completamente i primi 45 minuti. A Torino, proprio come un anno fa dopo il ko con l'Atletico, la Vecchia Signora dovrà ribaltare il risultato. Per non veder sfumare sul nascere il sogno Champions. Sarri conferma il 4-3-3 delle ultime uscite (con Cuadrado alto a destra) e si affida alla qualità di Rabiot e Bentancur, preferiti a Ramsey e Matuidi, in un centrocampo pilotato dal rientrante Pjanic. L'idea del tecnico bianconero di comandare le operazioni con la tecnica dei suoi giocatori dura giusto una ventina di minuti. Producendo due cross insidiosi dalla sinistra con Ronaldo, unico a salvarsi nel nulla del primo tempo degli ospiti. Perché il Lione, dopo aver pagato un eccesso di riverenza nei confronti della Vecchia Signora nelle prime battute del match, via via capisce di poter far male e sale di ritmo. Passando da azioni di rimessa a fiammate continue che mettono in imbarazzo il compassato centrocampo juventino. Aouar è la stella attorno a cui l'OL si aggrappa, ma il primo vero pericolo lo crea Toko Ekambi, che sugli sviluppi di un calcio d'angolo anticipa Bentancur e colpisce in pieno la traversa. E' la scintilla che accende definitivamente i francesi e fa perdere le poche certezze agli ospiti. Che soffrono sugli esterni e subito dopo la mezzora vanno sotto. Aouar fa venire il mal di testa a Bentancur e crossa in mezzo per Tousart, che con un tocco sporco batte Szczesny capitalizzando la momentanea inferiorità numerica dei bianconeri (per un colpo alla testa preso da De Ligt). Gli ospiti accusano il colpo, si affidano al solo CR7 – che con un tiro a giro spaventa il Groupama Stadium – e rischiano grosso sulle conclusioni da fuori di uno scatenato Toko Ekambi e Dembele. Dopo l'intervallo entra in campo tutta un'altra Juve. Che continua a faticare nell'ultimo passaggio ma almeno dal punto di vista temperamentale offre segnali di risveglio. E costringe il Lione a rintarnarsi in difesa, sopratutto dopo l'ingresso in campo di Higuain al posto di un deludente Cuadrado. Il forcing aumenta di minuto in minuto, le occasioni fioccano – sull'asse Dybala e Higuain, che sprecano nel cuore dell'area – ma il tango argentino non sorride alla Juve. Chiamata a un'altra rimonta allo Stadium per non dover rinunciare già agli ottavi al sogno Champions. (LaPresse)