Hakan Sukur, come si reinventa negli Usa: "Erdogan mi ha perseguitato"
L'ex calciatore turco Hakan Sukur, stella della nazionale con un passato in Italia (Torino, Inter e Parma), torna a parlare della sua epurazione dalla Turchia di Erdogan, a seguito del fallito golpe del 2016. Intervistato da Welt am Sonntag, il 48enne turco nega le accuse di coinvolgimento nel golpe e auspica un ritorno del suo Paese alla "democrazia, alla giustizia e ai diritti umani". Eppure, nel 2011, a tre anni dal ritiro dal calcio, Hakan Sukur fu eletto parlamentare proprio nel partito di Erdogan, l'Akp. Ben presto, però, emersero forti contrasti con la politica autoritaria e islamista del presidente turco. Per approfondire leggi anche: Siria, Erdogan minaccia l'Occidente: "State con la Nato o coi terroristi?". Di Maio: "Stop armi alla Turchia" A causa delle minacce ricevute e delle ritorsioni del governo tra cui "bombe nella boutique della moglie, figli molestati per strada, padre incarcerato e beni confiscati", Hakan Sukur e famiglia sono stati costretti ad emigrare negli Stati Uniti. Qui l'ex attaccante si guadagna da vivere come autista di Uber e vendendo libri. Tuttavia, malgrado il potere di Erdogan sia sempre più pervasivo, Hakan Sukur non ha perso le speranze: il ritorno in patria da uomo libero è un chiodo fisso.