Inter, ecco cosa aiuterà Antonio Conte nella corsa-scudetto: la profezia di Luciano Moggi
Juve e Inter hanno vinto ancora (con Atalanta e Torino), ma in modo diverso. I bianconeri, orfani di Ronaldo, hanno sofferto la verve dei bergamaschi che, pur privi di Zapata, sono andati in vantaggio con Gosens. Per 70' è stata la Dea a menare la danza: ha sbagliato un rigore con Barrow, ha messo a dura prova Szczesny (soprattutto su un colpo di testa di Pasalic) e si è vista respingere da De Sciglio un pallone destinato al fondo della rete a portiere battuto. Ben poco, in questi minuti, è emerso a favore dei bianconeri, per la cattiva disposizione di alcuni centrocampisti come Pjanic e Khedira (tra i peggiori in campo) e per la giornata storta di Cuadrado, sovrastato a turno da Gosens e Gomez. Questa Juve, non certamente la migliore, ha saputo però soffrire riuscendo a scamparla e addirittura a vincere 3-1. La rete del pari di Higuain è stata aiutata dalla fortuna (deviazione di Toloi), ma da quel momento è cambiata la musica e i bianconeri hanno preso in mano il gioco, mostrando tutta la potenza tecnica di cui dispone. In grande spolvero il duo Higuain-Dybala, determinanti entrambi e probabilmente spinti dalla voglia di dimostrare che si può vincere anche in assenza di Ronaldo. Sarri sarà felice per la vittoria su cui nessuno avrebbe scommesso (l' Atalanta, a 15' dalla fine, conduceva 1-0), ma meno per il gioco, nonostante gli sforzi che sta facendo per migliorarlo. D' altra parte, finora, si è vista la Juve giocare veramente bene solo nel primo tempo col Napoli. Per il resto è come ai tempi di Allegri. Riteniamo pertanto che il tecnico debba mettersi l' animo in pace e accettare le vittorie anche in assenza dello spettacolo: i giocatori, ora come allora, essendo dei campioni dai piedi buoni guardano soprattutto al gol perché sanno inquadrare lo specchio della porta come pochi. Con le loro giocate la Juve vinceva prima e continua a vincere adesso, a dispetto del gioco corale. Tutti coloro che invocavano il cambio dell' allenatore avranno finalmente capito che per vedere giocare in maniera diversa occorre cambiare i protagonisti in campo e non il mister che, al contrario, deve sapersi adeguare alle caratteristiche dei suoi. E Sarri sta interpretando bene la parte. Diversamente dalla Juve, l' Inter ha battuto con facilità il Toro: un 3-0 che suggella la grande superiorità tecnica dei nerazzurri a conferma che la lotta scudetto riguarderà solo interisti e juventini. Un solo punto divide le due contendenti e probabilmente sarà così sino alla fine. Dovendo dare una valutazione ad entrambe, ci sembra che la Juve vinca sforzandosi meno dell' Inter, che deve invece giocare sempre al massimo, e che la Juve sia una squadra per tutte le stagioni mentre l' Inter potrebbe essere avvantaggiata dal periodo invernale per i terreni pesanti, data la stazza fisica della maggior parte dei giocatori. Milan e Napoli non sono andate oltre l '1-1: un pari che non fa comodo a nessuno e denota lo stato di crisi di entrambe. Da una parte i rossoneri senza personalità, dall' altra gli azzurri balbettanti e senza brillantezza, sempre tutti contro tutti soprattutto adesso che arrivano le multe ai giocatori per aver abbandonato il ritiro senza autorizzazione. Se Ancelotti non riuscirà a riappacificare squadra e club saranno tempi duri per lui e per gli ammutinati, con grave danno economico e sportivo per l' azienda. Una bella Lazio è riuscita a prevalere in extremis contro il Sassuolo arrampicandosi al terzo posto. Due le individualità di spicco nella squadra di Inzaghi: il centrocampista Luis Alberto, dai piedi intelligenti, e il capocannoniere Immobile. Bene anche la Roma che, all' Olimpico, ha battuto 3-0 il fanalino di coda Brescia, attestandosi al quarto posto e candidandosi così per la qualificazione Champions. di Luciano Moggi