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Guglielmo Stendardo, il campanello d'allarme: "Ex calciatori a rischio povertà"
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Dalle pagine del Quotidiano Nazionale, l'ex difensore di Lazio e Atalanta, Guglielmo Stendardo lancia l'allarme "rischio povertà" per i calciatori professionisti a fine carriera. Stendardo - oggi avvocato e professore di diritto sportivo all'università Luiss- sciorina alcuni dati e trae delle conclusioni: in Europa il 40% degli ex calciatori professionisti è a rischio povertà; in Italia il tasso schizza al 60%. Situazione problematica per chi appende gli scarpini al chiodo. Molti si improvvisano imprenditori - dice Stendardo- ma a causa di "manager e consiglieri senza scrupoli" effettuano investimenti rovinosi. A ciò si aggiunge l'istruzione dei calciatori, poiché sette su dieci possiedono la licenza media. L'ex difensore della Dea, poi, riferisce un altro dato emblematico: su 3mila calciatori professionisti in Italia solo il 10% riesce a vivere di rendita. Quindi occorre reinventarsi entro 5 anni dal ritiro, magari pensandoci durante gli ultimi anni di carriera. Il problema si pone, secondo Stendardo, quando non è più possibile mantenere lo stesso tenore di vita dei calciatori. Infine la proposta per attenuare il rischio povertà: l'istituzione di un fondo di accantonamento per 3 anni e la creazione di polizze che possano garantire un vitalizio agli ex calciatori.
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