Napoli, Carlo Ancelotti e Lorenzo Insigne: dopo la lite c'è il compromesso
Finita l' iniziale luna di miele, adesso Carlo Ancelotti deve fronteggiare un primo momento di tensione, il cui esito determinerà il futuro prossimo del Napoli. I risultati delle ultime partite c' entrano fino ad un certo punto, perché il tecnico reggiano - mai così nervoso e corrucciato - si ritrova a dover gestire uno spogliatoio che, nei suoi pilastri, inizia ad essere un po' irrequieto. C' è Mertens, finora l' uomo più in forma dei suoi, che manifesta senza polemiche ma con schiettezza la ferma volontà di rinnovare un contratto in scadenza a giugno. Ma soprattutto c' è Insigne che deve capire che non è più il ragazzetto locale di grande talento, è un ventottenne con tanto di fascia di capitano al braccio. Forse è arrivato il momento che inizi a mettere di più la squadra davanti ai suoi interessi personali (e a richiamare all' ordine parenti e amici vari, che non fanno altro che peggiorare la situazione). Perché a Genk la sua qualità avrebbe fatto comodo, ma se Ancelotti già tra lunedì e martedì aveva deciso di escluderlo, probabilmente è perché aveva le sue buone ragioni. Scontata la tribuna punitiva, sicuramente Insigne si riconcilierà con il tecnico reggiano, anche se c' è un rebus tattico da risolvere: lui non si sente a suo agio da seconda punta né da esterno nel centrocampo a quattro, mentre Ancelotti sembra intenzionato a insistere con l' attuale modo di giocare. Si giungerà a un compromesso, perché Insigne non sarà Maradona, ma non è neanche Datolo. (G.G.)