Inter-Juventus, un derby d'Italia tra squadre opposte ma simili: l'analisi
Ciò che rende davvero interessante il derby d' Italia di settimana prossima sono i punti in comune tra le duellanti. Dopo molti anni di totale diversità, Juventus e Inter condividono qualcosa. Anche più di quanto possa sembrare. Sono entrambe all' inizio di un nuovo progetto, ai primi passi di un' evoluzione. Sarri e Conte sono arrivati per migliorare quello che già c' era: una solida architettura da una parte, una buona bozza di progetto dall' altra. Hanno mantenuto il buono, cioè la capacità di gestire le partite nella Juve e la solidità difensiva nell' Inter, e pian piano stanno distillando le loro idee. Lo fa con più forza e insistenza Conte, la sua impronta è più riconoscibile, mentre Sarri sta diluendo i concetti senza forzare la transizione, perché avendo ereditato una squadra pluripremiata ha più da perdere. Il percorso però è comune e parallelo: entrambe migliorano di partita in partita, stanno aggiungendo un mattone alla volta alla loro nuova costruzione. Sono state agevolate da una Spal e una Sampdoria in difficoltà almeno per un tempo, ma in quel tempo hanno mostrato il meglio: la ripresa della Juve può essere presa a modello per ritmo e insistenza, così come la prima, dominante frazione dell' Inter a Marassi. Anche la diversità rispetto al passato è condivisa: entrambe, una volta in vantaggio, non speculano ma continuano a cercare il gol. La Juve, in questo, non è più "allegriana": invece che amministrare il bottino, attacca, pressa, assalta, accettando il rischio di concedere qualcosa. L' Inter, invece, reagisce da grande ad un doppio episodio avverso come l' espulsione di Sanchez sommata alla rete subita, lasciando che passino cinque minuti e organizzando poi una nuova manovra offensiva, alternativa inedita al possesso conservativo. Con Spalletti non si era mai vista questa anima reazionaria. Rimangono due entità opposte, Juve e Inter, sia per la storia che per il recente passato, ma il campionato sta diventando un romanzo in cui l' una ha bisogno dell' altra per migliorare. E alla fine una dovrà prevalere. L' impressione è che stavolta potrà accadere solo alla fine del percorso perché l' Inter sembra in grado di reggere la corsa. Lo scontro decisivo non sarà quello di domenica prossima. Sarà semmai un test per valutare lo stato dei lavori di Sarri e Conte di fronte alla miglior rivale possibile. È questa l' altra differenza d' annata: se negli ultimi anni la Juve non era da pesare, e affrontava il derby d' Italia come una partita tra le altre, ora invece è chiamata ad un esame. Perché è un embrione, non si conosce ancora il suo vero volto. L' Inter è in questa condizione di eterna rinascita da tempo, ma stavolta sembra sia arrivata ad una genesi definitiva. Il calcio italiano ritrova quindi un derby d' Italia ad altezza scudetto e dai contenuti interessanti. E ritrova una grande Atalanta, che spazza via il Sassuolo e in due partite cancella il tonfo di Champions. È la terza incomoda in vetta, in attesa del Napoli, e domenica prossima contro il Lecce utilizzerà finalmente il suo stadio seminuovo. Un' altra buona notizia per il nostro calcio. di Claudio Savelli