Marco Giampaolo, caos Milan. Il retroscena dietro lo sconcertante sfogo dopo l'Udinese: chi ha nel mirino
Lo sfogo per certi versi sconcertante di Marco Giampaolo al termine di Udinese-Milan nasconde un messaggio, forte e chiaro, alla società. E forse è servito a smuovere le acque. Il tecnico rossonero, abbacchiato e deluso, ha ammesso di aver sbagliato tutto: "Così non va, devo organizzare quelli davanti". Ammissione devastante: dopo 40 giorni di precampionato e allenamenti, l'ex tecnico della Samp di fatto confessa di non aversi capito ancora nulla, scoprendo solo ora che Suso forse non può fare il trequartista (dopo averlo blindato e lodato per tutta l'estate), che Piatek agisce meglio da centravanti unico e che Calhanoglu non può agire da regista puro. Troppo brutto per essere vero, più brutto persino di una sconfitta al debutto per 1-0 senza tiri in porta. I casi sono due: o Giampaolo è già in crisi di nervi, senza controllo della situazione. Oppure ha deciso, a sorpresa, di mettere Boban, Maldini e Gazidis spalle al muro: o si interviene sul mercato prendendo i giocatori che servono al suo 4-3-1-2 oppure si tornerà al 4-3-3 giocoforza, e non si andrà lontano. Secondo il Corriere della Sera, in attesa che si sblocchi il tormentone Angel Correa (continueranno le trattative per il trequartista argentino con l'Atletico Madrid), Giampaolo sabato contro il Brescia punterà sul 4-2-3-1, per ripiazzare Suso e Piatek nelle loro posizioni preferite. Dentro, soprattutto, l'acquisto più atteso, Bennacer, che come tutti gli ultimi arrivi è rimasto ancora ai margini di questo Milan, nuovo nei nomi ma vecchio nelle paure e nei dubbi. E a poco serve, per ora, attaccarsi alla suggestione Maurizio Sarri, che appena arrivato a Napoli iniziò con il suo 4-3-1-2 e poi virò frettolosamente, a fronte di risultati e gioco scadenti, in un 4-3-3 che è diventato marchio di fabbrica. Situazioni e valori troppo lontani tra loro.