Serie A, la sagra di seconde e terze maglie: fulmini, rugby e... pigiama, quante sorprese
Parte il campionato ma non c' è stato bisogno di attendere il fischio d' inizio per scoprire come scenderanno vestite in campo le venti sorelle di serie A, ormai la legge del marketing impone di indossare ancora a stagione in corso le prime maglie di quella successiva e quindi addio curiosità. Al contrario, sarà utile imparare in fretta le divise da trasferta del 2019-20, perché ne vedremo delle belle ma anche delle meno belle, decisamente. Accanto a qualcosa capace di rubare l' occhio, ci sarà qualcos' altro capace semmai di rubare parolacce. Di certo vince il classico bianco, a quello si sono affidati tanti club. Atalanta (con un eloquente "La Maglia sempre sudata" stampato all' interno del colletto), Brescia, Cagliari, Lecce, Bologna, Genoa, Milan. Alta tecnologia (come per tutti) nei materiali, zero deleghe ai colpi di testa dei designer soprattutto per queste ultime tre, con i felsinei che sfoggiano una solenne striscia rossoblù trasversale che parte dalla spalla sinistra, il Grifone che mostra un' appagante fascia rossoblù sul petto mentre il Diavolo si affida alla tradizione: banda rossa e nera sulle spalle, tricolore sulla schiena e quel bianco che in casa Milan è sinonimo di storia e successi, soprattutto europei, basti pensare alle ultime due Champions vinte contro Juve e Liverpool. Il bianco domina anche quella della Samp, che pare fare un salto a inizio Anni 90, una sfumatura blucerchiata a pallini che dai lati va a congiungersi verso il ventre. Pallini (granata stavolta) su fondo bianco anche per il Toro. Rivedibili, decisamente. C' è del bianco pure in quella del Sassuolo, unito però a righe (belle grosse) orizzontali verdi, un misto fra rugby (non a caso le produce la Kappa) e un omaggio al Celtic di Glasgow (che intanto avrà la sua "terza" grigia e fucsia...). Tutta bianca con inserti rosso quella della Juve, sopra un' inedita stampa camouflage effetto pixel ispirata all' architettura dell' Allianz Stadium. Mentre sopra il bianco scelto dalla Roma lampeggia una formidabile saetta giallorossa. Bianca è anche la "seconda" della Lazio, però con due strisce verticali a sinistra, a doppia tonalità di celeste e blu. E bianca sarebbe la divisa da trasferta della Fiorentina, ma è solo una delle quattro, ispirate ai quartieri di Firenze: verde (San Giovanni) rossa (Santa Maria Novella) azzurra (Santa croce) e appunto bianca (Santo Spirito). Con tanto di "Saluto alla voce" (il tradizionale avvio del Calcio Storico) stampato sul fianco . E se l' Hellas va per un classico blu e il Parma potrebbe indossare spesso addirittura la terza maglia, una grintosa muta nera con la fenice gialloblù, il Napoli non rinuncia alla maglia verde con un camouflage "digitale". I fuochi d' artificio? L' arancio con fascia bianceleste della Spal e il quasi "total orange" dell' Udinese, mentre l' Inter sfoggerà una modaiola maglia verde acqua. Niente a che vedere con il vituperato (vedi ko al Meazza contro il Beer Sheva) kit in stile "lattina di Sprite". PS. Quelle elencate e messe in fotografia sono le seconde maglie ma ci sarà bisogno di uno sforzo supplementare chiamato "terza maglia". Nel calcio di una volta era per lo più sconosciuta, il marketing l' ha prima pompata e in fine sdoganata, tanto che oggi tutti ne hanno una solitamente con azzardi cromatici, spesso per ragioni commerciali. Quindi non meravigliatevi se vedrete Toro e Lecce (che se le autoproduce) in maglia azzurra o la Roma in giallancione. E se la terza dell' Inter, bianca con croce grigia che richiama lo stemma di Milano, potrebbe essere facilmente una "seconda", la terza della Juve, blu brillante con grafica camouflage, a qualcuno sembra «un bel pigiama».