Felice Gimondi morto per un malore, lutto nel ciclismo: addio all'ex grande campione
Lutto nel mondo del ciclismo: Felice Gimondi è morto in seguito ad un malore che lo ha colpito mentre faceva il bagno nelle acque dei Giardini di Naxos. L'ex grande campione del ciclismo italiano avrebbe compiuto 77 anni il prossimo 26 settembre. I carabinieri hanno dato conferma della tragica notizia. Gimondi è stato subito soccorso da alcuni bagnanti ma tutti i tentativi di rianimarlo, anche da parte del personale del 118, sono stati vani. Il suo ultimo Giro d'Italia lo corse nel 1978, l'ultimo vinto fu quello del 1976 ma in carriera i suoi successi hanno superato il centinaio, 118 per la precisione le vittorie da professionista nonostante l'ingeneroso soprannome di "eterno secondo", affibbiatogli negli anni dello strapotere del "cannibale", Eddy Merckx. Felice Gimondi, Bergamasco roccioso di Sedrina, all'imbocco della Val Brembana, classe 1942, ha amato la strada e praticato la pista, Gimondi ha chiuso come dirigente sportivo una carriera aperta nel 1959 da allievo, prima vittoria l'1 maggio 1960 alla Bergamo-Celana, passando dilettante nel 1962 e arrivando a rappresentare l'Italia ai Giochi olimpici di Tokyo, trentatreesimo nella prova su strada vinta dal connazionale Mario Zanin. Professionista dal 1965 al 1979, Gimondi può vantare, con pochi altri colleghi, la vittoria di tutte le tre grandi gare ciclistiche: il Giro d'Italia, nel 1967, 1969 e 1976, il Tour de France nel 1965 e la Vuelta a España nel 1968. Incassò inoltre il campionato del mondo su strada del 1973, una Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo e due Giri di Lombardia. Il confronto diretto con Merckx ha contraddistinto gran parte della carriera di Gimondi, e nel loro eterno duello il bergamasco ha battuto il belga in termini di maggiore longevità sportiva: prima vittoria ai massimi livelli al Tour del 1965 e ultima al Giro del 1976.