Wanda Nara, il fallimento del peggior procuratore del mondo
Wanda Nara ha 32 anni (10 dicembre 1986), uno sguardo che intriga, un fisico prorompente malgrado cinque figli (tre avuto da Maxi Lopez e due da Icardi), la passione per lusso e moda e la capacità di far parlare di sé. Sempre. E quasi sempre strappando consensi e applausi, perché è una che lascia il segno. Modella, show girl, opinionista: da giovanissima ha conquistato il mondo dello spettacolo in Argentina (nel 2005 ha debuttato a teatro con la stagione estiva della rivista "Humour and Custodia" e l' anno seguente ha recitato una parte di rilievo nella rivista "Re Corona" di Jorge Corona) e ora sta facendo la stessa scalata con la tv italiana grazie alla partecipazione a Tiki Taka, programma Mediaset con il quale proprio in questi giorni sta rinnovando il contratto per la prossima stagione. Già, Wanda fa quasi tutto bene. Ma non tutto. Perché se è devastante (in positivo) quando si tratta di sfilare, posare, recitare o provocare a parole davanti alle telecamere, è altrettanto devastante (in negativo) quando c' è da lavorare nel mondo del football. Sì, la sua carriera da procuratore è il peggio del peggio e a dirlo sono i risultati, a dimostrarlo è la parabola discendente di Mauro Icardi, suo marito e assistito. Wanda ha iniziato a curare gli interessi dell' attaccante dell' Inter nel 2014 diventando il suo agente e l' anno successivo ha iniziato a gestire la società World Marketing Football S.r.l. che cura l' immagine del bomber argentino. Icardi, in quegli anni, era in grande ascesa: capitano dell' Inter a soli 22 anni e centravanti implacabile, ha segnato 27 reti nella stagione 2014/15 (capocannoniere del torneo), 16 reti nella stagione 2015/16, 26 reti nella stagione 2016/17 e 29 reti in quella 2017/18 (capocannoniere del torneo). Aveva il mondo del calcio ai piedi, un contratto ricco e una tifoseria innamorata pazza. Soprattutto, aveva davanti a sé un presente da fuoriclasse e un futuro da star: il valore del cartellino, la scorsa estate, superava i 110 milioni di euro. Un boom che improvvisamente, però, si è trasformato in boomerang per colpa delle discutibili e rigide scelte del procuratore. Di Wanda, appunto. Prima il braccio di ferro per il mega rinnovo del contratto con troppi messaggi trasversali sui social, poi le parole contro la squadra a Tiki Taka che sono costate la fascia da capitano a Mauro e molti giorni da separato in casa. È stato l' inizio della fine. Icardi, da eroe, per molti tifosi è diventato un traditore e quando la società gli ha fatto capire che non sarebbe rientrato nel nuovo progetto di Conte, Wanda ha scelto la linea dura: Mauro non si muove dall' Inter e non accetta nessun trasferimento, anche a costo di restare fuori rosa e non giocare più fino a fine contratto (giugno 2021). E così tutti coloro che hanno bussato alla porta del bomber (Real, Juve, Roma, Napoli) sono stati rimbalzati, con il risultato che il valore dell' attaccante è drasticamente calato: costava 110 milioni, ora l' Inter ne chiede 80. proroga per l' esame Un tracollo per il club e per il giocatore, un fallimento per Wanda Nara, il suo procuratore. La quale, però, non ha intenzione di farsi da parte. Anzi, proprio in queste settimane la moglie-manager avrebbe deciso di sostenere l' esame per diventare procuratrice a tutti gli effetti approfittando della deroga valida fino al 31 dicembre (già ottenuta da agenti che non hanno superato l' esame) e preparandosi per andare davanti alla commissione esaminatrice nel prossimo anno. Sperando (per lui) che il marito, nel frattempo, non stia ancora correndo a bordo campo della Pinetina. di Alessandro Dell'Orto