Juve, Joao Felix denuda i bianconeri: il portoghese trascina l'Atletico con due reti
La differenza tra l' Atletico Madrid e le altre squadre dell' universo intero è che l' Atletico Madrid può bullizzare gli avversari grazie a Joao Felix, mentre le altre no. Joao Felix è questo giocatore di 19 anni piuttosto forte e anche un filo costoso: Simeone pur di portarlo a Madrid ha costretto i suoi a offrire al Benfica 126 milioni di euro (del resto con Griezmann ne hanno incassati 120). Curiosamente il Benfica ha accettato. Joao Felix, portoghese con l' apparecchio, a detta di tutti è il nuovo Cristiano Ronaldo e proprio contro la Juve di Ronaldo ieri ha giocato (a Stoccolma, bello stadio) dominando la scena come neanche la Valeria Marini dei bei tempi. La partita valida per la Champions Cup è finita 2-1 per gli spagnoli (doppietta di Felix e gol di Khedira, bianconero in vendita) ma ben sappiamo che «le amichevoli d' agosto non contano niente» e bla bla bla. Però conta parecchio come... si sviluppano. LA MANO DEL MISTER La Juve di Sarri comincia in effetti ad assomigliare a una tipica squadra di Sarri: tanto possesso palla, una marea di passaggi snervanti, un 4-3-3 piuttosto bloccato, il tentativo di sfondare sugli esterni (bene Duglas Costa, anzi molto bene), varie ed eventuali. Il problema è che fa tutto senza grande intensità e, quindi, il risultato è un eccesso di stucchevole prevedibilità. In attacco sapete chi c' è? Higuain, che è un figlioccio dello stesso Sarri e comunque non fa parte del progetto (anche se più passa il tempo più viene da chiedersi «ma sarà davvero così?»). Di sicuro, nel progetto, non rientra Dybala: ieri l' argentino è entrato a metà del secondo tempo e alla fine Sarri lo ha stroncato («Posso anche parlarci, ma il mercato va in una certa direzione, quello che dico io conta zero. In sei vanno tagliati dalla lista Champions, questo ci mette in difficoltà. È una situazione imbarazzante e difficile perché rischiano di restare fuori giocatori di alto livello»). In ogni caso Joao Felix (sì, torniamo sempre lì) ieri ha fatto ammattire un po' tutti, in particolare la difesa composta da De Sciglio-Chiellini-De Ligt-Alex Sandro, un poker ancora poco oliato. Decisamente poco incisivo anche Ronaldo, rimasto in campo 71' senza essere davvero Ronaldo. Sussulti? Oltre al bel gol di Khedira e alle sgroppate di Douglas Costa, ci mettiamo anche il bel palo di Rabiot: discreta sassata da fuori area. Ma usciamo dal campo (comunque 27 tiri totali per i campioni d' Italia, non pochi) e azzardiamo perdibilissimi ragionamenti del genere «i tifosi della Juve devono iniziare a preoccuparsi»? No, non devono. La partita di ieri dice tante cose, ma soprattutto una: la rosa è ricca, pure troppo, ma il club deve risolvere il «dilemma» là davanti. Chi sarà il vertice del 4-3-3? Higuain? Mah. Mandzukic? Mah. Icardi? L' Inter accetterebbe di sedersi al celebre «tavolo» solo per 70 milioni (tantissimi) o impostando lo scambio con Dybala. LA CERTEZZA E, insomma, la squadra c' è, ma deve essere completata sia in entrata che in uscita. Che poi è un po' il problema di tante, abbondantissime rose sparse qua e là in serie A. Fine, anzi no, torniamo al principio: di questa partita non resterà nulla nel giro di 24 ore, ma di quel portoghese lì, quello di 19 anni, parleremo a lunghissimo, questo è certo. di Fabrizio Biasin