Atalanta, miracolo di Gian Piero Gasperini: mister 161 milioni, ciò che allena diventa oro
Altra sessione di mercato e altra plusvalenza incassata dall' Atalanta, la settima in tre anni da quando c' è Gasperini in panchina (dal 2016). Il nome scritto al bilancio questa volta è quello di Gianluca Mancini, difensore classe 1996 che dopo due anni in maglia nerazzurra è partito per Roma sponda giallorossa (operazione da 21 milioni più 5 di bonus). Il giocatore ha firmato un contratto quinquennale da 2 milioni a stagione, oggi svolgerà le visite mediche di rito a Villa Stuart e si legherà ufficialmente al club di proprietà di Pallotta. Un corteggiamento che durava da mesi quello tra Mancini e la Roma e che alla fine si è concluso nel migliore dei modi per i due club. I giallorossi si sono assicurati uno dei giovani più talentuosi del nostro campionato - nella stagione passata è stato protagonista assoluto della cavalcata dell' Atalanta al quarto posto con 5 gol in 30 presenze, tanto da aver ricevuto la convocazione in Nazionale dall' omonimo ct Roberto Mancini -, dall' altra parte i nerazzurri che avevano acquistato Mancini per la modesta cifra di 300.000 euro dal Perugia, mettono a segno una plusvalenza da quasi 21 milioni. Leggi anche: La Roma pensa a Suso, trattativa col Milan CREARE VALORE Una cessione difficile (soprattutto per i tifosi) ma che rientra nel progetto della società orobica di valorizzare i giovani, creare valore, generare plusvalenze e mantenersi competitivi sul mercato. Il club bergamasco ha già sul taccuino il nome che prenderà il posto di Mancini nella prossima stagione (senza considerare che in in difesa è ben assortita con Toloi, Palomino, Djimsiti, Masiello): si sta sondando il profilo di Kaan Ayhan, difensore classe 1994 del Fortuna Dusseldorf, anche se Gasperini vorrebbe qualcuno più esperto. Insomma un modus operandi che va avanti da anni (si ricordano fra i tanti, Morfeo, Pazzini, Montolivo) e che ha trovato il suo culmine proprio con Gian Piero Gasperini. I complimenti per il il lavoro svolto dal tecnico di Grugliasco in questi tre anni si sprecano. A prescindere dai risultati, la sua mano si riconosce laddove è riuscito "a tirare fuori" l' inimmaginabile da giocatori non certo eccezzionali, ma comunque dotati di buone e in alcuni casi ottime qualità. E lo dimostrano i 161 milioni di plusvalenze generati sotto la sua gestione: Kessié (30 milioni), Gagliardini (28 milioni), Cristante (25 milioni), Conti (24 milioni), Mancini (21 milioni), Caldara (20 milioni), Petagna (13 milioni). Dotato dello stesso potere di Re Mida Gasperini trasforma in oro tutto ciò che tocca. Cifre a parte, in quanti avrebbero puntato nella scorsa stagione sui quasi sconosciuti Castagne (terzino destro, 5 gol in 28 presenze), Hateboer (terzino destro, 5 gol in 35 presenze), Gosens (terzino sinistro, 3 gol in 28 presenze) e Djimsiti (difensore centrale, 1 gol in 24 presenze)? Eppure hanno tutti almeno triplicato il proprio valore, rispettivamente da 6 milioni a 18, da 1 milione a 15, da 2 milioni a 8, e da 1 milione a 7,50. Qualucuno fa giustamente notare che quando se ne vanno da Bergamo non riescono più a ripetersi sugli stessi livelli. La spiegazione è che non è "colpa" dei giocatori, ma solo merito di Gian Piero, "Re Mida", Gasperini. di Mariachiara Rossi