Ferrari, dietro la crisi c'è la politica: giudici ostili tre volte su quattro dal 2016 a oggi
"Riteniamo che questo sia un incidente di gara". Con questa frase i commissari della Fia hanno spiegato la scelta di non sanzionare il sorpasso di Max Verstappen sul ferrarista Charles Leclerc nel corso del terzultimo giro del Gran Premio d'Austria. "Non abbiamo ritenuto che entrambi i piloti fossero interamente o prevalentemente da incolpare per l'incidente" hanno scritto nel documento che conferma la vittoria del pilota olandese. Una decisione, quella della Fia che arriva dopo settimane di polemiche a seguito della penalizzazione di 5 secondi inflitta nel Gran Premio del Canada a Sebastian Vettel, reo di per aver ostacolato Lewis Hamilton, costretto ad allargare la traiettoria finendo fuori pista. Una sanzione che è costata la prima vittoria stagionale a Vettel e alla Ferrari. "Questa sentenza mi fa pensare che in Canada avevamo ragione. Leclerc ha lasciato tutto lo spazio possibile, è Verstappen che lo ha spinto fuori e che ha creato la collisione", ha commentato il team principal della Rossa, Mattia Binotto, collegando i due episodi che alla fine hanno sfavorito in entrambi i casi la Ferrari. Leggi anche: Michael Schumacher e Mick, la decisione da brividi al GP di casa: un colpo al cuore per la Ferrari Ma gli episodi cominciano ad essere troppi. E forse la Ferrari comincia a contare sempre di meno. In un'altra occasione Vettel perse un podio a causa di una penalità: nel 2016, in Messico, il pilota tedesco fu ritenuto colpevole di aver cambiato direzione in frenata in un duello ruota a ruota con Daniel Ricciardo. I commissari di gara inflissero dieci secondi di penalità a Vettel, retrocedendo il ferrarista dal terzo al quinto posto nella classifica finale. Ancora Verstappen e ancora una Ferrari furono protagonisti di un episodio più recente, a Suzuka nel 2018: l'olandese allargò la sua traiettoria per impedire il sorpasso di Kimi Raikkonen in una manovra-fotocopia di quella vista a Montreal tra Vettel e Hamilton. In questo caso i commissari sanzionarono il pilota olandese con 5 secondi di penalità da aggiungere al tempo di gara, la stessa commissionata a Vettel tre settimane fa. Due anni prima, però, nel 2016, i commissari avevano preso una decisione diversa: a Montecarlo, in una gara caratterizzata dall'asfalto bagnato, Lewis Hamilton arrivato lungo alla chicane dopo il tunnel e fu costretto a tagliarla. Nel rientrare, strinse verso il muro Daniel Ricciardo in procinto di sorpassarlo dopo l'errore. Ricciardo alzò il piede, oltre alla mano in segno di protesta, ma in quella occasione Hamilton non venne penalizzato. Insomma, casi identici e sentenze opposte.