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Milan fuori dall'Europa League per violazione del Fair play finanziario, accordo ufficiale con la Uefa

Giulio Bucchi
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Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna (TAS) ha escluso il Milan dall'Europa League per la stagione 2019/2020. È  quanto si legge in un comunicato dello stesso tribunale. "Il Milan è escluso dalla partecipazione alle competizioni UEFA per club per la stagione 2019/2020 come conseguenza della violazione degli obblighi di pareggio del FFP durante i periodi di monitoraggio 2015/2016/2017 e 2016/2017/2018", si legge nel comunicato del TAS relativo al consent award raggiunto con il club rossonero. Il Milan si era qualificato per la fase a gironi dell'Europa League con il quinto posto in campionato. Per effetto di questa decisione, la Roma accede direttamente alla fase a gironi mentre il Torino torna in Europa a partire dalla fase dei preliminari. Il Milan era già stato sospeso una prima volta dalla UEFA dopo la stagione 2017/2018, una decisione giudicata sproporzionata dal TAS a cui si era rivolto il club rossonero. La sanzione resa pubblica oggi, dopo una lunga procedura, risulta come un accordo tra il Milan e la UEFA, convalidato dal Tribunale amministrativo dello sport. Viene pertanto definitivamente accantonata la decisione emessa dalla Adjudicatory Chamber dell'UEFA, mentre la decisione successiva dalla Investigatory Chamber dell' UEFA (contro cui il Milan si era appellato al TAS, ndr), viene sostituita dall'accordo annunciato oggi. Il TAS invita la UEFA "a riconoscere il presente arbitrato" e a "chiudere il procedimento relativo al monitoraggio delle stagioni 2016/2017/2018" nei confronti del club rossonero. Nel procedimento al TAS, il Milan era rappresentato da Antonio Rigozzi, avvocato svizzero dello studio Lévy Kaufmann-Kohler e Ian Lynam, legale inglese del fondo Elliott.

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