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Agassi da Fazio: "Odiavo il tennis per colpa di mio padre, coach e soldi"

Il 43enne ex campione americano a "Che tempo che fa": "Ho scritto un libro non per celebrarmi, ma per capire chi sono"

Giulio Bucchi
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"Odiavo questo sport per colpa di mio padre, del denaro e del coach". Andre Agassi, tra i più popolari campioni del tennis mondiale tra anni Ottanta e Novanta, si è messo a nudo nella sua autobiografia, Open, di cui ha parlato a Che tempo che fa da Fabio Fazio. "Volevo capire la mia vita - ha spiegato il 43enne, tra i tanti titoli campione a Wimbledon nel 1992 -. Non volevo scrivere un libro per celebrare una carriera, volevo capire chi ero e come ero diventato. E, quando ho cominciato a capire, mi sono reso conto di quanto detestassi il tennis da giovane". Primo e unico tennista al mondo ad aver vinto i quattro tornei dello Slam, la medaglia d'oro del singolare olimpico (Atlanta 1996), il Master World Championship e la Coppa Davis, Agassi analizza con Fabio Fazio su come vita e carriera si siano intrecciate. "I critici pensavano lo facessi per guadagnarci, non capendo che io avevo molto più da perdere. Quando ho scritto il libro ho capito che tutti noi nuotiamo per attraversare l'oceano ma non tutti ce la fanno. Ho dovuto toccare il fondo prima di trovare la mia ispirazione. Non volevo più giocare a tennis per mio padre, per il denaro, per gli allenatori. Mi sono dato il permesso di allontanarmi e in quel momento mi sono detto: adesso perché non sceglierlo per me? Ci deve essere una ragione per fare quello che fai, una motivazione. E per me è stata l'istruzione". Agassi è, infatti, fondatore della Andre Agassi Foundation for Education, fondazione scolastica che permette a 1.300 ragazzi statunitensi di studiare. "Abbiamo raccolto 175 milioni di dollari negli ultimi 20 anni e abbiamo 27 scuole in giro per il Paese e l'anno prossimo raddoppieremo il numero, e poi lo raddoppieremo ancora".

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