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Rafa Nadal delizia Parigi e suona il canto del cigno a Federer

Cristina Agostini
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Il logo della Tour Eiffel sulla scarpetta di Roger Federer ad eterno ricordo del successo del 2009, l' unico per lo svizzero sulla terra rossa di Parigi, più che una medaglia al valore è un amuleto. In quell' edizione dell' Open di Francia, Roger batté in finale (soffrendo) lo svedese Robin Soderling, che ebbe il merito di buttar fuori a sorpresa agli ottavi di finale Rafa Nadal. Non fosse stato per quella caduta occasionale, il maiorchino avrebbe con ogni probabilità vinto anche quel torneo, come gli altri 11 che vanta in bacheca. La partecipazione al Roland Garros 2019, a 37 anni, per Federer significava speranza: di giocare un tennis quasi perfetto nonostante l' età; di avere un po' di buona sorte in quella che forse sarà la sua ultima apparizione qui, e che Nadal, e magari anche Djokovic, uscissero a sorpresa. Così non è stato. Federer si ritrova contro lo spagnolo in semifinale e il copione è il solito: una lezione di tennis sulla terra battuta. Nadal si impone 6-3, 6-4, 6-2 in 2 ore e 25' giocati in modo strepitoso e, nonostante i soliti acuti di Federer e il vento a infastidire tutti, conquista la sua 12esima finale. Ora attende, uno tra Djokovic e Thiem, che riprenderanno oggi la gara sospesa per pioggia sul 6-2, 3-6, 3-1 per l' austriaco. Fra le donne, sarà finale Barty-Vondrousova. di Daniele Dell'Orco

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