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Vittorio Feltri contro i cafoni delle gradinate: "Fiorentina? Ultras da strapazzo, ringraziate i Della Valle"

Davide Locano
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Premetto che i fratelli Della Valle sono miei amici da anni, quindi nel giudicarli mi fanno velo l'affetto e la stima. Ciò detto, sono dispiaciuto che essi cedano la Fiorentina benché comprenda che ne abbiano le scatole piene di sopportare una fetta di tifoseria ingrata e volgare, la quale li insulta gratuitamente. Attribuisce loro colpe senza fondamento solamente perché non hanno conquistato uno scudetto. I cafoni delle gradinate scordano varie cose importanti. I Viola nella propria lunga e gloriosa storia hanno vinto solo due titoli italiani, per cui non si possono paragonare alla Juventus o al Milan dal punto di vista delle ambizioni. La loro città è stupenda ma non è Milano e neppure Torino. È come Roma, tanta boria e poca sostanza sotto il profilo calcistico. Leggi anche: Vittorio Feltri, due sentenze sull'omosessualità I Della Valle inoltre hanno preso in mano la Fiorentina quando era precipitata negli abissi delle serie inferiori. Poi l'hanno riportata con grandi sacrifici economici agli onori della A nella quale ha disputato numerosi campionati ad alto livello. Cosa potevano fare di più? Accusarli di non essere all'altezza della tradizione gigliata è più che una ingiustizia: una autentica porcata che dovrebbe fare arrossire gli ultras da strapazzo. I giudici parziali della famiglia marchigiana si accorgeranno in un prossimo futuro di aver sbagliato e di essersi comportati da bifolchi. Io considero la Fiorentina la mia amante (l'Atalanta è mia moglie) e sono addolorato per questa crisi dirigenziale, ma soprattutto temo che il passaggio di proprietà del club si riveli dannoso. Assisteremo probabilmente a un generale pentimento. Ringrazio i Della Valle per quanto hanno fatto negli ultimi 15 anni in favore del calcio nazionale. Un grande abbraccio. di Vittorio Feltri

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