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"Arrigo Sacchi è fuso, mi fa pena". Raiola condannato per diffamazione, tutta "colpa" di Balotelli

Giulio Bucchi
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Diffamazione aggravata, Arrigo Sacchi vince la causa contro Mino Raiola: il 51enne procuratore sportivo è stato condannato attraverso un decreto penale del Gip del Tribunale di Ravenna. Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, l'atto, notificato alcune settimane fa alla residenza nel Principato di Monaco di Raiola, originario di Nocera Inferiore (Salerno), prevede tre mesi di reclusione convertiti in una multa da 6.750 euro con sospensione e non menzione nel certificato penale. La vicenda, secondo la querela presentata per Sacchi dagli avvocati Ermanno e Claudio Cicognani, si era innescata all'indomani della partita allo stadio di Bologna del 7 settembre 2018 tra Italia e Polonia. Sacchi, intervistato in radio nel contesto di Deejay football club, aveva dato una opinione sia sui giovani nazionali che sul continuo tentativo di recupero dell'attaccante Mario Balotelli. Il procuratore di quest'ultimo, Raiola appunto, quattro giorni dopo si era espresso su Sacchi con una frase rimbalzata sul web che il Gip ravennate Janos Barlotti, come chiesto dal Pm Monica Gargiulo, ha ritenuto diffamatoria con l'aggravante dell'uso del mezzo, internet appunto. "Con le sue parole, Sacchi ha dimostrato di non avere né intelligenza, né classe (...) le parole di Sacchi su Balotelli confermano quello che tutti pensano ma che non hanno il coraggio di dire: è fuso e ormai mi fa solo pena", aveva commentato Raiola.

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