Cerca
Logo
Cerca
+

Juventus, l'amara confessione di Luciano Moggi: che mister doveva prendere Andrea Agnelli

Davide Locano
  • a
  • a
  • a

Cala il sipario sul calcio europeo 2018/19 . Le finali di Champions ed Europa League segnano la fine del calcio agonistico e lasciano il posto ai desideri dei tifosi. Quest' anno, contrariamente a quanto succede sempre, sta impazzando il mercato degli allenatori, ancor prima di quello dei giocatori. In Italia, sono infatti ancora vacanti le panchine di Roma, Milan, Juve e Genoa e la ricerca di un mister sconfina anche in Premier, fino ad arrivare ai protagonisti delle ultime due finali europee. Le caselle di Bologna e Lazio si sono intanto riempite con le conferme di Mihajlovic e Inzaghi, mentre se Giampaolo dovesse trasmigrare, come sembra, al Milan, a quel punto si renderebbe disponibile quella doriana (Pioli o Liverani). Un rebus la panchina della Roma: si sussurra il nome di Fonseca dello Shakhtar. Una scelta, se dovesse avvenire, fatta esclusivamente per ricoprire il ruolo con un nome conosciuto e per accontentare la piazza. Che è poi il modo migliore per sbagliare la scelta. Sarà magari salutare l' arrivo del nuovo ds Petrachi per dirimere la questione con più oculatezza. Leggi anche: Gattuso, l'addio al Milan e il retroscena sui soldi Avvolta nel segreto la decisione della Juve sul nome che dovrà succedere ad Allegri. Evidentemente la ricerca fatta in Premier per il tanto desiderato (dalla tifoseria) Guardiola, non ha dato gli esiti sperati, essendo il medesimo vincolato con il City ancora per due anni. Potrebbe però andare a buon fine quella con Sarri, sempre che non si dia disponibile Pochettino. Noi volutamente ci asteniamo dal fare pronostici sul nome del futuro allenatore juventino, evitando di fare fronte comune con quelli che addirittura promuovono sondaggi. Anche se la nostra idea, nessuno ce ne voglia, non va di pari passo con quella dei dirigenti bianconeri che però sono quelli che possono e devono decidere. Se è vero che in una contesa la prima regola è indebolire l' avversario, la nostra scelta sarebbe andata nella direzione di Conte che, oltre a mettere in ambasce l' Inter per la sostituzione di Spalletti, avrebbe assicurato un allenatore vincente e ambito da tanti. Ben conoscendo comunque la saggezza dei dirigenti juventini, i tifosi possono essere certi di una scelta oculata. D' altra parte se questi dirigenti hanno vinto otto scudetti consecutivi e hanno partecipato a due finali Champions, non c' è motivo di dubitare che vogliano continuare a mietere successi. A meno che non sorga all' orizzonte un altro dr. Luca Palamara, ad impedirlo (allora in comunione con Narducci e Auricchio), come successe appunto nel 2006. Era tra coloro che ci avevano dato per collusi con il sistema arbitrale: ricordate amici lettori la famosa "combriccola romana", si trattava di arbitri di Roma che vennero poi tutti assolti. Era tra coloro che avevano indicato lo strapotere di chi vi scrive condizionante il campionato, mentre non ci fu mai traccia di offerte di danaro, viaggi spesati, né cene luculliane di fine anno per chicchessia. Come invece ci è dato di leggere adesso a carico del dr. Palamara, indagato per corruzione: amici, si invertono le cose, da Giudice a giudicato il passo è stato breve, il tempo è veramente galantuomo. Parafrasando le telecronache di Crudeli quando parla con enfasi del suo Milan, diciamo anche noi «stanno arrivando» magari con meno enfasi e senza rancore. Ciononostante gli facciamo i nostri migliori auguri perchè possa provare la sua innocenza, quella stessa che per tanto tempo cercò di negare a noi. di Luciano Moggi

Dai blog