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Juventus, la settimana del mister: Sarri, Pochettino o Guardiola? Il borsino di Fabrizio Biasin

Davide Locano
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Esiste un clamoroso problema legato al nome del prossimo tecnico della Juventus. La gente litiga, si insulta, son partite pure mezze minacce da rissa al porto di Marsiglia. Succede tra tifosi, tra cosiddetti insider, tra giornalisti, persino mia nonna dice «io so, tu non sai». A tutti ovviamente interessa che sulla panchina dei bianconeri ci vada «questo» piuttosto che «quello» (a seconda del tifo) ma, soprattutto, c' è un universo di gente in piena ansia da prestazione, che poi è la tendenza molto moderna nel voler indovinare a tutti i costi il prescelto alla faccia di chi invece «non c' ha capito niente». E allora eccoci qui, proviamo a fare un minimo di chiarezza. Punto n° 1: se è vero come è vero che ognuno ha la sua certezza («arriva Guardiola», «no, Sarri», «no, Pochettino», «no, Rino Marchesi») significa che la Juventus è stata assai brava a nascondere il suo obiettivo. Punto n° 2: per lo stesso identico principio può essere che, invece, la Juventus si sia fatta trovare per una volta minimamenete spiazzata, ugualmente serena perché tanto un più che valido «piano B» si trova sempre, ma comunque speranzosa di acchiappare il nome grosso, il «Guardiolone» insomma. Punto n° 3: chi scrive non ha la minima idea di quale sia la decisione presa dal club campione d' Italia e, quindi, ha poco da fare lo spiritoso, ma evita di partecipare alla guerra tra guardiolisti e sarriani (ha raggiunto vette persino comiche) e si limita a raccontare quel che accade. IL BORSINO Accade che Sarri sia riuscito in qualche modo a liberarsi dal contratto che lo lega al Chelsea, forte di un accordo (sulla parola) che patron Abramovich intende rispettare. I beninformati sono certi: l' ex tecnico del Napoli firmerà un biennale con i bianconeri da 6 milioni di euro più bonus e l' annuncio arriverà domani o, al più tardi, martedì. Accade però che i sostenitori della tesi-Guardiola siano più carichi che mai. Le smentite del tecnico sarebbero solo paraventi per nascondere una decisione già presa: lo spagnolo lascerà Manchester su spinta dello sponsor tecnico dei bianconeri (l' Adidas pagherebbe parte dell' ingaggio da oltre 20 milioni) e forte della possibile esclusione degli inglesi dalla prossima Champions per problemi di fairplay finanziario. Anche in questo caso l' annuncio arriverebbe domani o, al più tardi, martedì. Accade anche che i sostenitori sarriani dicano a quelli guardioleschi: «La vostra è pura speculazione e, infatti, il titolo in Borsa della Juve si sta alzando! Vergogna!». A questi, i guardioleschi replicano: «Vergogna voi, vedrete quando Pep farà il suo sbarco a Torino!». Altri ancora scelgono tesi via via sempre meno battute, ma comunque degne di nota: c' è chi punta sul tecnico del Tottenham Pochettino, «altrimenti perché si sarebbe aspettata la fine della Champions? Eh?». A questi ultimi rispondo i soliti guardioleschi: «Si è atteso perché Pep verrà a Torino e Pochettino prenderà il suo posto al City, no?». Nessuna speranza per i (pochi, a dir la verità) sostenitori della tesi Simone Inzaghi, da ieri confermato alla guida della Lazio. E, insomma, ce n' è davvero per tutti i gusti. PER TUTTI I GUSTI Altri nomi ne abbiamo? No, diciamo che da questi tre non si scappa, anche se c' è un partito di minoranza che tiene ancora in caldo il nome Mourinho. In ogni caso, comunque vada a finire, viene da chiedersi a che punto fosse giunto il rapporto tra Allegri e Nedved per portare la Juve a dire addio al tecnico vincitore degli ultimi 5 scudetti senza aver già in mano un' alternativa. «Ma magari, invece, ce l' hanno», dicono i guardioleschi e il ragionamento non fa una grinza. Conclusione: siamo al 3423° articolo sul tecnico della Juve e se voi giustamente state pensando «beh, però potreste cercare di essere più precisi». Vi sveliamo un segreto: anche se c' è chi prova a farvelo credere, nessuno ha certezze, probabilmente neppure gli interessati. di Fabrizio Biasin

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