Vincenzo Montella, dal decimo posto al rischio retrocessione in serie B: il suicidio perfetto della Fiorentina
La seconda esperienza di Vincenzo Montella sulla panchina della Fiorentina è un incubo e rischia di avere un finale inaspettato e tragico (considerando gli obbiettivi di inizio stagione): la retrocessione dei viola in Serie B. L' Aereoplanino, subentrato a Pioli il 10 aprile scorso, avrebbe dovuto risanare la situazione in classifica del club - che va detto navigava in acque tranquille in decima posizione a 39 punti a +11 sulla zona retrocessione - ma le aspettative non sono state rispettate, tutt' altro. Leggi anche: Moggi, il più grande disastro della Fiorentina: perché si sono messi nei guai da soli Con Montella al timone la squadra in sei giornate ha conquistato un solo punto, buttato all' aria la semifinale di Coppa Italia perdendo il ritorno 2-1 in casa dell' Atalanta (l' andata era finita 3-3) e precipitata a picco in fondo alla classifica. Domenica sarà costretta a giocarsi la salvezza in campionato all' ultima giornata (con Montella che non sarà in panchina perché squalificato due turni) contro il Genoa di Cesare Prandelli, terzultimo a 37 punti, che a sua volta spera in un risultato negativo dell' Empoli contro l' Inter a San Siro. Alla Fiorentina basterebbe un pareggio, ma viste le ultime partite non si può dare nulla per scontato. SPIRALE NEGATIVA A questo punto sorge spontanea la domanda: come è possibile che la società abbia deciso di affidarsi ad un allenatore che da due anni a questa parte si trova risucchiato in una spirale negativa (non vince una gara dal 13 marzo 2018) e arriva da due esoneri? Nella sua avventura al Milan, il primo anno, Montella aveva fatto indubbiamente bene, portando a casa anche l' ultimo trofeo rossonero (Supercoppa italiana), ma la seconda stagione non è stata altrettanto buona e la proprietà cinese, nel novembre 2017, gli ha dato il ben servito. L' esperienza in Spagna al Siviglia sembrava essere quella della rivincita, visto che il tecnico era riuscito a portare la squadra in finale di Coppa del Re e ai quarti di Champions, ma dopo un inizo entusiasmante i risultati hanno faticato ad arrivare e con la squadra all' ottavo posto ed a rischio di mancata qualificazione all' Europa League, Montella è stato esonerato. Ma non solo. Risulta ancora più incomprensibile la scelta di affidarsi ad un tecnico che ogni qual volta in carriera è subentrato a stagione in corso ha sempre fatto male, con un bilancio decisamente in deficit. Tra Roma (febbraio 2011 al posto di Ranieri), Sampdoria (novembre 2015 al posto di Zenga), Siviglia (30 dicembre 2017 al posto di Berizzo) e Fiorentina (aprile 2018 al posto di Pioli), Montella ha collezionato 18 vittorie e 30 sconfitte (il 47%) in 63 partite. Un magro bottino che avrebbe dovuto esser un campanello d' allarme per la proprietà Della Valle. TIFOSI sul piede di Guerra Montella ha caratteristiche diverse da quelle di motivatore e di trascinatore: ecco perché una parte delle colpe grava sulla società che negli ultimi mesi è stata pesantemente contestata da parte della tifoseria, che contro Sassuolo e Bologna ha scioperato per protesta. La sensazione però, è che l' ascia di guerra potrebbe essere abbandonata nella prossima sfida contro il Genoa. di Mariachiara Rossi