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Luciano Moggi e Inter-Juventus: "Il vero derby d'Italia sarà tra Marotta e Paratici"

Giulio Bucchi
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A giocarsi la Coppa Italia saranno Lazio e Atalanta, due squadre diverse nel rendimento, ma simili nella conduzione del progetto sia sportivo che economico. Che però arrivano in finale con percorsi diversi. La squadra romana, nonostante un' incostanza di risultati (che l' hanno portata a perdere addirittura in casa contro il Chievo, fanalino di coda della classifica, compromettendo tra l' altro le possibilità di qualificarsi per la Champions), si qualifica grazie alla vittoria meritata di S. Siro (0-1), con la quale elimina i rossoneri dalla Coppa. L' Atalanta si guadagna invece la finale di Roma del 15 maggio dopo il pari di Firenze (3-3) e a seguito della vittoria sui viola (2-1) a Bergamo. Ma, a differenza della Lazio, i nerazzurri hanno una costanza di rendimento non indifferente che li ha portati, oltre ad eliminare la Juve dalla competizione con un secco 3-0, ad apparigliare il Milan al quarto posto della classifica. Se il rendimento attuale le differenzia, le due squadre si assomigliano però completamente nel progetto economico: presentano infatti entrambe attivi di bilancio. I due presidenti, Lotito e Percassi, sempre con i piedi per terra, fanno il passo per quanto è lunga la gamba. Ciò nonostante stanno sempre nelle posizioni della classifica che contano. La loro è una continua ricerca di nuove "speranze" da presentare e commercializzare, dopo averle ovviamente messe in evidenza nel campionato. E spesso riescono nell' intento, attraverso il fiuto di Tare (Lazio) e Sartori (Atalanta). Ed è da questo modus operandi che nasce la loro tranquillità economica, unitamente ai risultati sportivi. Intanto incombe nuovamente il campionato con la partita clou di giornata, Inter-Juventus, in altri tempi chiamato derby d' Italia perché coinvolgeva le due migliori squadre in lizza, e a stretto contatto per il titolo. Adesso che i nerazzurri hanno un ritardo di ben 26 punti dai campioni, ci sembra azzardato chiamarlo ancora derby d' Italia, almeno sino a quando l' Inter non ricomincerà a primeggiare in campo nazionale. Magari sarebbe più interessante definirlo attualmente un derby tra Marotta e Paratici, visto che la coppia si è improvvisamente divisa quando Beppe è passato a dirigere l' area sportiva interista. Si dice che la colpa di questa divisione sia stata di Cristiano Ronaldo, offerto da Mendes a Paratici. La presentazione dell' operazione fatta infatti da Fabio ad Agnelli, e la conseguente benedizione del presidente, sono state la causa della separazione, non avendo gradito, Marotta, il comportamento dell' ex amico Paratici, con il quale aveva condiviso in passato tante gioie e vittorie. Vedremo chi dei due prevarrà, fermo restando che sono due ottimi dirigenti che sapranno ridare lustro al calcio italiano. Va detto che nella circostanza la Juve giocherà tranquilla avendo già il titolo di campione d' Italia in tasca, mentre l' Inter, per superarla , darà fondo all' orgoglio e alle proprie energie, almeno per dimostrare ai propri tifosi che i 26 punti che la dividono dai piemontesi non corrispondono alle reali forze delle due contendenti. Da adesso e fino alla fine del campionato sarà lotta per accaparrarsi la quarta posizione, ultima per la qualificazione Champions, tra Atalanta, Milan e Roma, outsider Lazio e Torino. Unitamente a quella per non retrocedere tra Empoli, Udinese, Genoa e Bologna, fermo restando che, essendo due posti già occupati da Chievo e Frosinone, resta da stabilire soltanto chi sia la terza ad andar giù. Interessanti saranno Torino-Milan, Atalanta-Udinese, Roma-Cagliari e Sampdoria-Lazio per la qualificazione Champions, mentre l' Empoli, se vorrà sopravvivere, dovrà andare a vincere a Bologna. di Luciano Moggi

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