Gennaro Gattuso, Luciano Moggi: i fatti nobilitano la sua storia al Milan
Ko a Cagliari e superata dal Milan dopo un lungo inseguimento, il marzo dell' Inter non comincia bene. Tutto l' opposto rispetto ai "cugini" guidati con sagacia da Gattuso, attraverso mille sentieri tortuosi; spesso è stato dato per esonerato mentre ora, proprio coloro che non lo volevano, chiedono scusa e inneggiano al suo nome. Il contrario di Spalletti, osannato all' inizio e criticato adesso. Il cammino delle due squadre spiega tutto. I rossoneri, nonostante siano passati attraverso un cambio di proprietà e una campagna acquisti di Fassone che non aveva prodotto l' effetto desiderato, con gli innesti fatti dalla nuova dirigenza hanno inanellato una serie di risultati positivi che li ha portati al sorpasso. Ma quali sono le cause? Leggi anche: Sondaggio, riscossa Milan: di chi i maggiori meriti? Certamente la personalità dei due allenatori ha influenzato i giocatori. Spalletti ha curato più i singoli del gioco di squadra, sapendo di avere a disposizione gente di grande qualità da cui però è stato tradito, almeno finora. Quando infatti gli è venuta a mancare la qualità dei singoli, il meccanismo si è inceppato, tra l' altro evidenziando quanto giusto fosse quello che scrivemmo circa la fascia da capitano tolta ad Icardi dal club. Fummo facili profeti nel dire che, con questa mossa, si sarebbe destabilizzato insieme lo spogliatoio e la leadership del mister nei confronti della squadra perché solo lui poteva dare questo ordine. Ora chi ha tolto la fascia la deve restituire, oppure deve portare l' argentino nello spogliatoio a chiarire e chiarirsi, se vuole riagguantare quella qualificazione Champions che un tempo sembrava sicura. Dall' altra parte invece Gattuso ha cercato di trasmettere ai suoi la carica agonistica che aveva da giocatore, non avendo in rosa nomi illustri come il collega nerazzurro. E i fatti, assieme alla sua credibilità, sono dalla parte di Rino: un buon allenatore e anche un gran motivatore. Nel derby, la Lazio strapazza la malcapitata Roma con un secco 3-0. Già in Coppa Italia contro il Milan la Lazio aveva dato cenni di risveglio, non aveva segnato ma aveva fatto la partita e il Milan l' aveva subita, con Correa (tra i migliori) a saltare gli avversari e creare spazi, come contro i giallorossi. E la Roma ne ha pagato le conseguenze, soprattutto a causa di una difesa dove Jesus e Fazio sono stati disastrosi. La trasferta di Champions a Oporto si annuncia piena di incognite: la Roma vista contro la Lazio potrebbe perdere con qualsiasi avversario. Chissà cosa ne pensa Paulo Sousa... L' incontro clou della giornata, Napoli-Juve, ha visto prevalere i bianconeri 2-1. Una Juve non al meglio della condizione che ha saputo però soffrire per rintuzzare i continui attacchi dei napoletani, nonostante questi ultimi fossero in inferiorità numerica fin dal 25' per l' espulsione di Meret (pareggiata poi dall' arbitro Rocchi con il rosso a Pjanic al 2' della ripresa). Come succede sempre quando si incontrano le due rivali, grandi critiche all' arbitro che non ha dato certamente il meglio di sé. Mentre il tifoso napoletano si consola pensando che la sua squadra, avendo giocato meglio, non meriterebbe i 16 punti che la dividono dai bianconeri. Come al solito critiche ad Allegri nonostante la vittoria, e pensieri sul futuro del mister: resterà? Andrà via? Non sarà confermato? Noi siamo dell' opinione che dipenderà solo dalla volontà di Max se restare o meno. Grande rimonta dell' Atalanta sulla Fiorentina e vittoria del Toro sul Chievo: entrambe in lotta per un posto in Europa League. di Luciano Moggi