Maurizio Sarri, Fabrizio Biasin: in campo non vince, fuori perde sempre la faccia
Maurizio Sarri è quello del bel calcio e del «finocchio» urlato a Roberto Mancini, dei 432423 passaggi di fila e delle parolacce in conferenza, del possesso palla all' 80% e delle polemiche da latte alle ginocchia sui fatturati eccetera eccetera. Maurizio Sarri è genio e sregolatezza, ma se prendi sei pere a Manchester e perdi il «genio», sei invitato ad evitare anche la «sregolatezza». Questa cosa a Sarri non resta in testa e, infatti, domenica ha messo insieme una colossale figura da «rosicone», quella dello sconfitto (anzi, massacrato) che «non dà la mano» all' avversario (nel caso Pep Guardiola che per il tecnico nato a Napoli ha sempre speso bellissime parole) e a danno fatto si inventa scuse puerili: «Non me ne ero accorto...». Suvvia... Leggi anche: Raptus-Sarri, niente mano a Guardiola Maurizio Sarri ci fa arrabbiare un po', perché ha i mezzi del fenomeno, gli inciampi dell' essere umano ma, soprattutto, le reazioni da ragazzino. Di questa cosa, purtroppo per lui, se ne sono accorti i permalosissimi tifosi inglesi che l' hanno massacrato per il risultato sul campo (un 6-0 non è mai giustificabile) e per l' atteggiamento fuori dal campo. La sua posizione per qualche ora è parsa in bilico, poi è arrivato il sostegno del club, non con le parole, ma nei fatti: il tecnico ha guidato l' allenamento in vista dell' impegno di giovedì contro il Malmoe (Europa League) e Zola, papabile traghettatore, è ancora un semplice «vice». C' è stato un lungo confronto con la squadra nel quale ci si è interrogati a proposito del "perché" la squadra si sia ritrovata a prendere sberle senza opporre una minima resistenza, ma la condanna popolare è già arrivata al grido di «cacciatelo» e «soliti giocatori smidollati, solita assenza di progetto». Di tutto questo si occupa la zarina dalla faccia perennemente incazzata Marina Granovskaia: è lei che ha scelto Sarri, è lei che deve rendere conto al padrun Roman Abramovich. Per dire, Higuain: l' attaccante argentino è finito a Londra per precisa volontà del tecnico e ora è chiamato a dare importanti risposte sul campo. La zona-Champions dopo un inizio sfavillante si allontana (il Chelsea è attualmente sesto a un punto dalla quarta piazza), l'amore della gente svanito in un amen: dal celebrativo «Sarri ball» all'attuale «Sarri pungiball» il passo è brevissimo. di Fabrizio Biasin