Fisco, Kakà indagato a Milano per elusione
Il fantasista del Milan non avrebbe pagato la giusta aliquota tra il 2008 e il 2009, prima di passare al Real. La notifica subito dopo il ritorno in Italia
Kaká è indagato dalla procura di Milano. È il secondo infortunio occorso al campione brasiliano dal ritorno in maglia milanista, completato a inizio settembre e subito interrotto dal fastidio muscolare rimediato contro il Torino il 22 settembre. Dal quale si è ripreso con prestazioni maiuscole contro Barcellona e Lazio, appena due giorni fa. Il 10 ottobre, poco più di un mese dopo il clamoroso «rimpatrio» in Italia, a Ricardo Izecson dos Santos Leite è stata notificata la conclusione di indagine per elusione fiscale nata da un accertamento dell'Agenzia delle Entrate di qualche anno precedente. Secondo le informazioni in possesso di Libero, la verifica non riguardava inizialmente in prima persona il calciatore (che in quegli anni era in forza al Real Madrid), ma una società interposta. È molto frequente che personalità celebri si affidino ad aziende di questo tipo per gestire gli ingenti redditi e le pendenze burocratiche e fiscali a essi collegati. L'accusa ritiene che tramite questa società Kaká abbia pagato le tasse con un'aliquota minore di quella prevista: una fattispecie di quel che la legge chiama abuso di diritto. Fatto sta che le indagini preliminari riguardano poi il fantasista, al quale come detto il 10 ottobre viene notificata la contestazione provvisoria di dichiarazione infedele. A seguire il «caso» è uno dei pm più noti della procura, da anni impegnato sui reati fiscali e finanziari: Francesco Greco. Subito dopo la notifica, la difesa viene assegnata a un legale d'ufficio, l'avvocato Elena Patrucchi. Il campione però, una volta ricevuta la notizia, ritiene di passare la pratica al suo professionista di fiducia, nominando difensore l'avvocato Daniele Ripamonti, titolare di un importante studio di Milano. Malgrado il completo riserbo di quest'ultimo, che al telefono col cronista si limita a non smentire la notizia, Libero è in grado di anticipare alcuni dettagli relativi ai possibili sviluppi dell'inchiesta. Il contenzioso con l'Agenzia delle Entrate si sarebbe già concluso con un accordo tra le parti. La cosa in sé non libera automaticamente il 31enne fantasista dalla questione penale, che lo vede iscritto al registro degli indagati per dichiarazione infedele per gli anni 2008 e 2009 (al Milan aveva ingaggi di 9 milioni l'anno), gli ultimi trascorsi in Italia prima dei quattro a Madrid. La rilevanza penale dell'elusione è un tema giuridicamente molto dibattuto, ed è prevedibile che su questo snodo si concentrerà l'eventuale processo. Secondo quanto risulta a Libero, le cifre contestate all'asso brasiliano si aggirerebbero intorno ai 2 milioni di euro. Come ha mostrato anche la prestazione di mercoledì, Kaká - che grazie alle nozze con la 26enne Caroline Celico è anche cittadino italiano - non ha affatto risentito sul piano personale della vicissitudine giudiziaria. Chi l'ha sentito in merito alla faccenda lo descrive «tranquillo» e «determinato a chiudere la pratica il prima possibile». Il Pallone d'oro 2007, noto anche per la sua fede cristiana evangelica, avrebbe spiegato la volontà di fugare ogni dubbio sulla correttezza della sua condotta. Di certo, la grana giudiziaria non semplifica la sua stagione, né quella fin qui molto stentata del Milan. di Fabrizio Biasin e Martino Cervo