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Lazio, poker all'Olimpico, il Novara spazzato via: i biancocelesti ai quarti

Davide Locano
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Basta poco più di mezzora alla Lazio per risolvere la pratica Novara e strappare il pass per i quarti di finale di Coppa Italia. Il bel poker della squadra di Inzaghi ai piemontesi tuttavia è offuscato da un altro episodio extracalcistico destinato ad suscitare un nuovo fiume di parole e polemiche. Proprio attorno al 30' del primo tempo dalla curva Nord, cuore del tifo biancoceleste, sono partiti una serie di cori a sfondo razzista e antisemita ("giallorosso ebreo" e "questa Roma qua sembra l'Africa") intonati da uno sparuto gruppo di ultras presenti un Olimpico quasi deserto (appena 12mila presentatori sugli spalti). Il tutto a chiudere una settimana ad alta tensione nella capitale, nella morsa tra gli scontri di martedì notte tra tifosi della Lazio e forze dell'ordine in occasione della festa per il 119° anniversario del club e i volantini, diffusi da una frangia del tifo della Roma, di stampo antisemita indirizzati ai 'cugini' biancocelesti e al Napoli. Le buone notizie per la Lazio arrivano dal campo. Dove è arrivata una netta e convincente affermazione, prova generale in vista della ripresa del campionato del prossimo weekend. Vero che il Novara, squadra di Serie C, non aveva le risorse per arginare Immobile e compagni. In ogni caso l'atteggiamento e la 'fame' con cui i padroni di casa hanno approcciato la partita può far sorridere Simone Inzaghi, che proprio per lanciare un segnale ai suoi nonostante l'impegno sulla carta abbordabile ha ridotto al minimo il turnover, risparmiando tra i 'titolarissimi' solo Parolo e Lulic. Dentro tutti gli altri big, da Immobile passando per Milinkovic-Savic fino ad Acerbi. I biancocelesti premono sul piede dell'acceleratore e sfiorano il vantaggio già al minuto 8' con Cancelo, su cui Benedettini si immola. Sul ribaltamento di fronte brivido per la Lazio, che si fa cogliere impreparata sul tiro di Eusepi deviato che diventa un assist per Schiavi, che dal cuore dell'area di rigore trova l'attenta e provvidenziale risposta di Strakosha. Il Novara fatica a contenere gli attacchi dei biancocelesti e al 12' passa. Immobile lavora bene spalle alla porta per Luis Alberto, che con un dribbling secco si allarga sulla sinistra e trova lo spazio per concludere e trafiggere il portiere. I piemontesi accusano il colpo e, dopo aver rischiato al 15' sulla rasoiata di Milinkovic, incassano il raddoppio: la firma d'autore è quella di Immobile, che si fa parare il penalty concesso per un fallo su Milinkovic ma poi ribadisce in rete avventandosi come un falco sulla ribattuta. La Lazio non è sazia e al 35' arriva anche il tris, sempre con Immobile, a chiudere una splendida azione corale. Caicedo apre per Luis Alberto, che dall'out sinistro mette in moto Lukaku, che arriva in corsa e fa partire un cross basso per l'attaccante, che deve solo spingere in rete il pallone del 3-0. Nei minuti successivi il Novara affonderebbe, ma riesce a evitare un passivo ancora più pesante grazie agli interventi di Benedettini, bravo prima su Luis Alberto poi su Bastos. Il poker in ogni caso arriva comunque sul gong del primo tempo, con una punizione magistrale di Milinkovic-Savic. Nella ripresa gli ospiti rientrano dagli spogliatoi per salvare almeno l'onore e ci riescono trovando il gol della bandiera, su rigore concesso dal Var, con Eusepi. La ripresa per l'undici di Inzaghi è poco più di un allenamento, tra girandole di cambi e un quinto gol più volte sfiorato - dalla Lazio - ed evitato - dal Novara - per merito delle parate di Benedettini. Ma il 4-1 con cui i biancocelesti avanzano con merito e aspettano la vincente di Inter-Benevento risulta macchiato dall'ennesimo episodio incivile. di Alberto Zanello (LaPresse)

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