Cristiano Ronaldo accusato di stupro, la sentenza di Fabrizio Biasin: "Avete notato che..."
Effettivamente Ronaldo è parso molto agitato. Sconvolto. Triste e preoccupato. Non adatto al giuoco del calcio. Psicologicamente a pezzi. Altro. E invece no, neanche per idea. Cristiano Ronaldo, accusatissimo fenomeno portoghese, gioca tutti i 90 minuti (più recupero) di Udinese-Juventus 0-2 e si lascia scivolar via una settimana che a definirla «complicata» le fai un piacere. Corre e meraviglia come niente fosse, Cr7: prima imposta l'azione che porta al vantaggio siglato da Bentancur, poi segna a modo suo la rete del raddoppio, quasi a voler dimostrare al mondo che non sarà l'accusa della signora Kathryn Mayorga a farlo abdicare. Leggi anche: "Sesso violento con Kathryn": la versione di CR7 CHE NUMERI Alla vigilia Allegri aveva detto «il ragazzo ha le spalle larghe» e in effetti così è: i bianconeri trascinati da codesto fenomeno vincono l'ottava partita di fila da inizio campionato (eguagliato il record del Trap 1985-1986 e quello di Capello 2005-2006, sempre in bianconero, mentre la striscia più vincente in assoluto è quella della Roma targata Garcia nel 2013-2014) e vanno in «pausa per la nazionale» con la consapevolezza di non avere rivali (almeno in Italia e fino a prova contraria). Inutile, in effetti, continuare a celebrare una squadra che rasenta la perfezione in tutte le sue componenti (i giocatori che partono dall'inizio, quelli che subentrano), mentre non è inutile provare a capire se le accuse di stupro americane finiranno col creare reali problemi a Ronaldo e alla Juve stessa (venerdì il titolo in Borsa dei bianconeri ha chiuso con un negativo percentuale di quasi 10 punti; i marchi Nike e Ea Sports, invece, hanno momentaneamente preso le distanze dal portoghese). Ebbene, se si dà un'occhiata alle notizie più «fresche» provenienti da «quelli che ne sanno» pare che ci siano non pochi problemi per la Mayorga: la rivista tedesca Der Spiegel, infatti, sostiene che la polizia di Las Vegas avrebbe smarrito le prove risalenti al 2009. Così riferisce il legale della presunta vittima, Leslie Mark Stovall, secondo cui negli archivi delle forze dell'ordine non si troverebbero né le dichiarazioni dell'allora 25enne, né gli abiti (biancheria intima compresa) indossati nella «notte incriminata» e depositati dopo il controllo medico. La conseguenza è che a quasi 10 anni di distanza dal presunto fattaccio sarà probabilmente necessario effettuare una nuova indagine (e vai a capire cosa potranno scoprire dopo così tanto tempo). «INSIEME PIÙ FORTI» Il dato di fatto è che la resa in campo dell'accusato non peggiora neanche per idea e, anzi, partita dopo partita la squadra campione d'Italia amplifica le sue certezze. Allegri da questo punto di vista è didascalico: «Abbiamo grandi valori tecnici, stiamo crescendo, bisogna fare ancora di più». Il solito, insomma. Ben più originale la famiglia del solito Cr7, accorsa in difesa di cotanto Cristiano via Instagram. Prima mamma Dolores («Buona fortuna figlio. Anche alla tua squadra perché uniti siamo più forti»), poi la sorella Katia Aveiro: «Dio ripagherà ciascuno secondo il proprio comportamento, darà vita eterna a coloro che, insistendo nel fare del bene, cercano gloria, onore e immortalità. Ma ci saranno ira e indignazione per coloro che sono egoisti, che rifiutano la verità e seguono l'ingiustizia». Praticamente un «avviso ai naviganti». Ps. Nel frattempo la serie A, in chiave scudetto, è già agonizzante. Magari qualcuno non se n'era ancora accorto. di Fabrizio Biasin