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Formula 1, tutti in colonna nel solito circuito della noia: aboliamo il Gp di Monaco

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Gino Coala
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 Risultato delle qualifiche del sabato: 1) Ricciardo (Red Bull), 2) Vettel (Ferrari), 3) Hamilton (Mercedes), 4) Raikkonen (Ferrari), 5) Bottas (Mercedes), 6) Ocon (Force India). Risultato della gara della domenica: 1) Ricciardo (Red Bull), 2) Vettel (Ferrari), 3) Hamilton (Mercedes), 4) Raikkonen (Ferrari), 5) Bottas (Mercedes), 6) Ocon (Force India). In soldoni, 78 giri e 260 km dopo la partenza non è cambiato un bel niente. E, purtroppo, al Gran Premio di F1 di Monaco questa è tutto tranne che una novità. Perché quella del Principato più che un appuntamento del Mondiale è diventata una tassa da pagare per tutti gli appassionati. Una gara morta. In cui la competizione, la velocità, l' adrenalina, lasciano spazio alla noia. SUCCESSI DECISI AI BOX Non è un caso che negli ultimi tre precedenti le vittorie erano state decise ai box. Nello scorso anno, quando la Ferrari tolse il successo a Raikkonen favorendo Vettel con la strategia e consegnandogli la vittoria. E nell' anno prima quando Ricciardo, in prima posizione, venne tradito proprio dal suo team, che si dimenticò le gomme al momento della sosta, perdendo dieci secondi: Hamilton ringraziò andando a vincere la gara. Curioso come proprio l' anno precedente fu invece Hamilton ad essere fregato da una strategia discutibile. Quel giorno a festeggiare fu il compagno di squadra Rosberg. A Monaco, questa, è una consuetudine. Ci sono due alternative: o succede qualcosa di strano, malefico, ai box o ci si deve rassegnare ad un trenino. Perché superare è impossibile e chi sta davanti impone il ritmo. Proprio come successo in questa edizione. Con Ricciardo, velocissimo già dalle prove libere del giovedì, e dominatore assoluto. Il numero tre della Red Bull parte bene, ma non riesce ad allungare sul ferrarista Vettel, che però non può azzardare il sorpasso. Troppo difficile. E dire che il colpo di scena poteva esserci. Perché l' australiano a metà gara accusa una perdita di potenza, causata da un problema alla parte ibrida del motore. Nemmeno questo, però, permette al tedesco di provarci. E allora si deve accodare e rallentare. Permettendo così al rivale per il titolo mondiale Hamilton di raggiungerlo (in ottica classifica Vettel recupera quattro punti su Hamilton. Ora è a 14 lunghezze). «BELLO VINCERE QUI» Fortuna che, appunto, neanche il britannico ha la più pallida idea di come attaccare. E allora si deve accontentare, pure lui. Il risultato è una lunga attesa fino al traguardo, che viene solo un po' spezzata dall' incidente tra Leclerc (Alfa Romeo Sauber) e Hartley (Toro Rosso), causato da un problema ai freni del monegasco, a cui segue una Virtual Safety Car. Occasione che però Ricciardo sfrutta a suo favore. Allungando e decretando così la fine della gara. «È una sensazione straordinaria vincere qua» dichiarerà al termine del Gran Premio l' australiano. E Daniel ha ragione. Perché il paradosso è che quello di Monaco è un weekend molto atteso dai piloti. Forse il più atteso. La tradizione, il glamour, il tracciato affacciato sul mare con gli splendidi yacht ad abbellire il tutto. E pazienza se lo spettatore si addormenta sul divano. Perché i ricchi di Monaco hanno bisogno del loro show. Che però appunto è tutt' altro che uno spettacolo. Che sia arrivato il momento di voltare pagina abolendo finalmente questo strazio? di Federico Strumolo

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