La Juve manda il Milan a -13Lazio e Fiorentina pari
Tutto esaurito allo Juventus Stadium di Torino per vedere la Juve che batte il Milan 3 a 2, ma quando lo speaker ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime di Lampedusa, ma il silenzio non c'è stato. Mentre le squadre erano schierate al centro del campo, dal settore degli ultra bianconeri si è levato il canto dell'inno nazionale. Poi la partita ha avuto inizio, e dopo 20 secondi Muntari ha segnato per il Milan. Il gol-lampo illude il Milan, ma non spaventa la Juve che riapre subito la partita e poi schiaccia il Diavolo. Finisce 3-2 allo Juventus Stadium, i campioni d'Italia vincono con merito, mentre i rossoneri sprofondano sempre di più in una classifica che fa venire i brividi e che deve far riflettere. Qualcosa di buono, però, c'è per la squadra di Allegri (non il nervosismo di Mexes) che non ha demeritato e che, come al solito, ha lottato fino alla fine trovando al 90' il 3-2 ancora con Muntari aiutato dalla deviazione di Bonucci. Si comincia con Conte che lascia fuori Pogba, mentre in attacco, privo di Vucinic, schiera Quagliarella al fianco di Tevez. Nel Milan, squalificato Balotelli, il tandem offensivo è formato da Robinho e dall'ex Matri. Diciannove secondi e il risultato si sblocca. Sul destro di Nocerino, abbondantemente largo, Muntari allunga il destro e batte Buffon: 0-1 praticamente al pronti-via. Sarebbe una mazzata per tutti, non per la Juve che costringe immediatamente il Milan alle corde, tempestando di conclusioni Abbiati. Il 32 rossonero, dopo un destro alto di Quagliarella, si esalta su Asamoah e Chiellini. Al 15', però, Abbiati non è abbastanza reattivo sulla punizione, forte ma centrale, di Pirlo. Il portiere ci mette la mano, ma riesce soltanto a deviare: 1-1. La furia bianconera non si arresta, ci provano Bonucci e Vidal ma senza fortuna. Poi il Milan comincia a mettere la testa fuori dal guscio, Bonucci rischia il rosso su Robinho (arriva il giallo), mentre al 26' Zapata costringe Buffon in angolo dalla distanza. Gara adesso equilibrata, al 42' Tevez finisce a terra dopo un contrasto con Constant, Rocchi lascia correre. Si va negli spogliatoi sull'1-1. La ripresa non si apre con il botto come nel primo tempo, ma con il pugno (al 5') di Mexes a Chiellini: sarebbe rosso per il francese e rigore, ma il gioco continua e al 7' è Buffon a salvarsi in angolo dopo la conclusione di Robinho sullo splendido assist di Matri. Entra Pogba per Padoin, continua a piovere, subentra un po' di stanchezza e allora ci provano dalla distanza prima Asamoah e poi De Jong, mentre al 21' Pogba impegna Abbiati che non trattiene e poi viene graziato da Asamoah. Subito dopo la svolta: Conte inserisce Giovinco (fuori Quagliarella) e l'ex Parma, al 24', ha subito il guizzo vincente, dribbling in area su Zapata e destro vincente per il 2-1 bianconero. Mexes al 29' si prende il rosso che meritava molto prima, stendendo lo stesso Giovinco, secondo giallo e Milan in 10. Un minuto dopo il colpo del ko: perfetta punizione di Pirlo che finisce sulla traversa, sulla respinta e' Chiellini a mettere dentro per il 3-1 che chiude il match, anche se al 90' Muntari lo riapre con un tiro deviato da Bonucci. Finisce 3-2, vince la Juve che, in compagnia del Napoli, resta a -2 dalla capolista Roma. Il Milan è già a -13, per il Diavolo c'e' poco da stare Allegri. Reti inviolate all'Olimpico - All'Olimpico, invece, il posticipo Lazio-Fiorentina si è concluso con uno zero a zero. le due italiane impegnate in Europa League che, come da pronostico, risentono un po' della stanchezza ma che danno vita ad una gara piacevole che forse i biancocelesti avrebbero meritato di portare a casa. Privo di Klose, Biava, Konko, Pereirinha, Radu e Novaretti, Petkovic si affida ad un tridente anomalo composto da Felipe Anderson, Candreva e Perea, lasciando in panchina Floccari, grande trascinatore in Europa League. Hernandes è al suo posto in un centrocampo che comprende anche Biglia ed Onazi; i centrali difensivi sono Ciani e Cana. Sebza Gomez, Hegazi, Rebic ed Ilicic.Montella punta in fase offensiva sulla coppia formata da Rossi, appena riconvocato in Nazionale da Prandelli, e Cuadrado, con Aquilani e Pizarro chiamati a dettare i tempi e Pasqual sull'out di competenza nonostante non sia al top. Sono i viola a fare la partita ma è la Lazio a costruire palle gol, attendendo i toscani e ripartendo con la velocità delle sue punte. La Fiorentina si fa vedere al 9': cross basso di Rossi, Borja Valero non ci arriva per questioni di millimetri. All'11' Marchetti libera coi pugni dopo un disimpegno non ortodosso di Cavanda. Poi però è solo o quasi Lazio, con i biancocelesti che, al 12', vanno vicinissimi al vantaggio: Perea ruba palla a Pizarro a centrocampo e si invola mettendo a lato davanti a Neto. Scampato il pericolo, gli ospiti non riescono a pungere e sono anzi i padroni di casa, al 17', a farsi minacciosi: Neto si fa trovare presente su un gran sinistro di Hernanes, con Candreva impreciso sul tap-in aereo. Al 24', punizione violenta ma out di Hernanes, che a centrocampo trova spazi insperati (Cuadrado e Lulic, invece, si annullano sulla fascia). Qualche nervosismo prima dell'intervallo ma nulla più di rilevante. Si riprende con una punizione a girare di Pasqual, che al 2' non trova la porta di Marchetti. Al 6' Perea incorna alto su bel crossi di Lulic, al 16' Marchetti intercetta a terra una punizione velenosa di Rossi. Netto devia con le unghie, al 22', un diagonale del neo entrato Floccari, poi un attimo dopo Gonzalo Rodriguez salva su Lulic. I viola, con Vargas al posto di Rossi, hanno Borja Valero 'finto' attaccante: Montella sceglie di giocare senza punte e la Lazio ne approfitta, alzando il baricentro e, al 26', facendo venire un brivido a Neto prima con Hernanes e poi con Candreva. L'estremo viola blocca sicuro, al 29', una punizione 'sporcata' di Candreva. Con l'ingresso di Matos i viola tornano a respirare ma è Candreva, al 36', a sfiorare il gol con un gran sinistro, calciato dopo aver saltato Pasqual. Nel finale, la Lazio tenta l'arrembaggio ma il punteggio non si schioderà più: finisce 0-0, un pari che sta forse un po' stretto ai biancocelesti ma che permette alle due squadre di restare agganciate alle zone alte della classifica.