Hockey su prato, la federazione "introduce" lo ius soli
La decisione del consiglio federale di Bologna: la federazione accetta tutti quelli che sono nati in Italia. La cittadinanza non conta, Cécile esulta
Lo ius soli esiste, anche in Italia. Mentre il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge insiste per introdurre la legge e alcuni politici ribattono colpo su colpo, ecco che la federazione sportiva di hockey si porta avanti con il lavoro. Tutti quelli che sono nati in Italia saranno accettati dalla Fih : non importa se si abbia o meno la cittadinanza, quello che serve è voglia di giocare. E' stato deciso a Bologna, durante il consiglio federale, e adesso tutte le persone nate in Italia potranno vestire impugnare la racchetta senza alcuna restrizione legata alla nascita. Multietico - Gli stranieri che giocano in italia sono 343 e di questi 93 - meno di un terzo - sono comunitari. A beneficiare delle nuove regole che fondate sui principi dello ius soli saranno circa 50 giocatori: "Il nostro è sempre stato uno sport caratterizzato dalla multirazzialità - ha detto Luca Di Mauro, presidente federale - e introducendo il principio dello ius soli nella nostra disciplina abbiamo semplicemente voluto abbattere una barriera". L'iniziativa è piaciuta ai memebri del governo, tanto che il ministro Graziano Delrio si è complimentato con la federazione per il coraggio.