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Hockey su prato, la federazione "introduce" lo ius soli

La decisione del consiglio federale di Bologna: la federazione accetta tutti quelli che sono nati in Italia. La cittadinanza non conta, Cécile esulta

Michele Chicco
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Lo ius soli esiste, anche in Italia. Mentre il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge insiste per introdurre la legge e alcuni politici ribattono colpo su colpo, ecco che la federazione sportiva di hockey si porta avanti con il lavoro. Tutti quelli che sono nati in Italia saranno accettati dalla Fih : non importa se si abbia o meno la cittadinanza, quello che serve è voglia di giocare. E' stato deciso a Bologna, durante il consiglio federale, e adesso tutte le persone nate in Italia potranno vestire impugnare la racchetta senza alcuna restrizione legata alla nascita. Multietico - Gli stranieri che giocano in italia sono 343 e di questi 93 - meno di un terzo - sono comunitari. A beneficiare delle nuove regole che fondate sui principi dello ius soli saranno circa 50 giocatori: "Il nostro è sempre stato uno sport caratterizzato dalla multirazzialità - ha detto Luca Di Mauro, presidente federale - e introducendo il principio dello ius soli nella nostra disciplina abbiamo semplicemente voluto abbattere una barriera". L'iniziativa è piaciuta ai memebri del governo, tanto che il ministro Graziano Delrio si è complimentato con la federazione per il coraggio. 

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