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Serie A, Milan flop demolito da Toni: ko 2-1 a Verona. Samp-Juve 0-1

Rossoneri irriconoscibili a Verona: in vantaggio con Poli, subisce il sorpasso per la doppietta di testa dell'ex nazionale. Balotelli ed El Shaarawy, che delusione. A Genova decide Tevez

Giulio Bucchi
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La Serie A 2013-14 comincia con una sorpresa: il Milan di Balotelli gioca malissimo e perde 2-1 in casa del neopromosso Verona, trascinato dall'eterno Luca Toni. E se è vero, come riferisce qualcuno, che Silvio Berlusconi ha deciso di terminare il vertice Pdl a Villa San Martino ben prima delle 18 perché aveva promesso alla squadra di guardarla in tv, per l'allenatore Massimiliano Allegri si preannunciano ore di burrasca. Il tecnico toscano avrà molto da spiegare al suo presidente: perché, nonostante la preparazione fisica anticipata per il preliminare Champions (mercoledì ritorno a San Siro contro il Psv), la condizione dei rossoneri è così carente? E perché quell'atteggiamento di supponenza e superficialità anche dopo il meritato svantaggio? Quasi il Milan avesse mutuato le peggiori, e non le migliori caratteristiche del suo unico vero fenomeno, Balotelli. Una squadra senza carattere, di fronte ai padroni di casa assatanati, determinati, granitici. Dov'è il Faraone? - Perché, nonostante la squadra in campo al Bentegodi sia di fatto la stessa della scorsa stagione, ad eccezione di Poli (autore del gol dell'illusorio vantaggio e unico a salvarsi in un centrocampo deprimente per idee, ritmo e lucidità), di gioco e di automatismi non c'è traccia? E cosa sta succedendo al tridente della cresta Balotelli-El Shaarawy-Niang? Gli ultimi due defilati e mosci, come in molte circostanze nel finale della passata stagione. Non a caso, entrambi sono stati sostituiti per la disperazione. E Super Mario troppo nervoso ed inconcludente: pregevole solo l'assist per l'1-0, poi solita ammonizione per proteste. Le polemiche sul razzismo e le provocazioni su Twitter non gli hanno fatto bene. E il pubblico di Verona ha scelto l'ironia, dedicandogli lunghi applausi come a dire: "Ecco come accogliamo un bresciano". Alla fine hanno vinto loro, anche su questo punto. Cosa manca al Milan - Ma se per recuperare lo svantaggio (straordinario Toni, due gol di testa al al 30' e all'8' della ripresa, su amnesie difensive di Zapata & Co.) Allegri è ricorso a due scarti dell'estate e a un debuttante (l'ex partente Robinho, il rientrante Emanuelson e il giovane Petagna), allora forse il campanello d'allarme è reale: al Milan non servono solo Honda o LjajicLa Serie A 2013-14 comincia con una sorpresa: il Milan di Balotelli gioca malissimo e perde 2-1 in casa del neopromosso Verona, trascinato dall'eterno Luca Toni. E se è vero, come riferisce qualcuno, che Silvio Berlusconi ha deciso di terminare il vertice Pdl a Villa San Martino ben prima delle 18 perché aveva promesso alla squadra di guardarla in tv, per l'allenatore Massimiliano Allegri si preannunciano ore di burrasca. Il tecnico toscano avrà molto da spiegare al suo presidente: perché, nonostante la preparazione fisica anticipata per il preliminare Champions (mercoledì ritorno a San Siro contro il Psv), la condizione dei rossoneri è così carente? E perché quell'atteggiamento di supponenza e superficialità anche dopo il meritato svantaggio? Quasi il Milan avesse mutuato le peggiori, e non le migliori caratteristiche del suo unico vero fenomeno, Balotelli. Dov'è il Faraone? - Perché, nonostante la squadra in campo al Bentegodi sia di fatto la stessa della scorsa stagione, ad eccezione di Poli (autore del gol dell'illusorio vantaggio e unico a salvarsi in un centrocampo deprimente per idee, ritmo e lucidità), di gioco e di automatismi non c'è traccia? E cosa sta succedendo al tridente della cresta Balotelli-El Shaarawy-Niang? Gli ultimi due defilati e mosci, come in molte circostanze nel finale della passata stagione. Non a caso, entrambi sono stati sostituiti per la disperazione. E Super Mario troppo nervoso ed inconcludente: pregevole solo l'assist per l'1-0, poi solita ammonizione per proteste. Le polemiche sul razzismo e le provocazioni su Twitter non gli hanno fatto bene. E il pubblico di Verona ha scelto l'ironia, dedicandogli lunghi applausi come a dire: "Ecco come accogliamo un bresciano". Alla fine hanno vinto loro, anche su questo punto. Cosa manca al Milan - Ma se per recuperare lo svantaggio (straordinario Toni, due gol di testa al al 30' e all'8' della ripresa, su amnesie difensive di Zapata & Co.) Allegri è ricorso a due scarti dell'estate e a un debuttante (l'ex partente Robinho, il rientrante Emanuelson e il giovane Petagna), allora forse il campanello d'allarme è reale: al Milan non servono solo Honda o Ljajic, ma pure un centrocampista di peso (quando manca De Jong, sono dolori) e un centrale difensivo veramente affidabile. Difficile che arrivino entro settembre, più facile a gennaio. "Abbiamo perso perché abbiamo giocato male al calcio", ha detto uno sconsolato Allegri a botta calda. Già, forse il punto è tutto qui. Tevez gol, Juve ok - Non sbagliano invece i campioni d'Italia. Nel secondo posticipo, la Juventus vince 1-0 a Genova contro la Sampdoria: segna l'argentino ex Man City Carlitos Tevez al 13' della ripresa dopo una azione in Conte style, con Vidal che verticalizza in area e l'arrembante Pogba che appoggia per l'Apache al centro. I bianconeri non brillano nel primo tempo, sotto il diluvio, ma nella ripresa passano e controllano con discreta tranquillità (gol annullato giustamente a Costa per fuorigioco).

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