Italia, i 23 convocati di Prandelli per la Confederations Cup
A casa Ranocchia, Ogbonna e Poli. Il ct: "Pensiamo prima alla partita con la Repubblica Ceca, poi al Brasile". Si parte col 4-4-2, "ma il 4-3-3 intriga"
La Nazionale ha gli occhi sulle qualificazioni mondiali, la testa alla Confederations Cup, il cuore a Brasile 2014. Il ct Cesare Prandelli ha scelto i 23 giocatori che affronteranno la trasferta brasiliana della Confederations Cup, il mondialino che anticipa di un anno il grande evento. Prima, però, bisognerà guadagnarselo, il Mondiale. E Prandelli lo chiarisce: l'appuntamento che conta, per ora, è la partita di venerdì 7 giugno contro la Repubblica Ceca, a Praga. Solo domenica partiranno per il Brasile, dove il 16 giugno debutteranno a Rio de Janeiro contro il Messico (nel girone, anche padroni di casa e Giappone). La lista di Prandelli - E allora eccoli, i 23 della Confederations con vista (si spera) sul Mondiale: in porta Buffon (Juventus), Marchetti (Lazio) e Sirigu (Psg). Poi i difensori della Juve Barzagli (recuperato dall'infortunio), Bonucci e Chiellini, i terzini milanisti Abate e De Sciglio, Astori (Cagliari) e Maggio (Napoli). A centrocampo, Aquilani (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Diamanti (Bologna), Montolivo (Milan) e i bianconeri Giaccherini, Marchisio e Pirlo. Davanti, oltre agli intoccabili milanisti Balotelli ed El Shaarawy, anche il torinista Cerci, il bolognese Gilardino e lo juventino Giovinco. Esclusi dalla Confederations, dunque, oltre all'infortunato Antonelli, il portiere del Cagliari Agazzi, i difensori Ogbonna del Torino e Ranocchia dell'Inter, i centrocampisti Bonaventura dell'Atalanta e Poli della Sampdoria, l'attacante del Cagliari Sau. Per loro nessuna bocciatura, ma un arrivederci, chiarisce Prandelli. I dubbi tattici di Cesare - L'idea base, che ha mosso le convocazioni del ct, è quella di puntare su un 4-4-2 aggressivo sulle fasce e con la coppia Balotelli-El Shaarawy davanti. "Prepareremo la gara di venerdì anche e soprattutto con quattro centrocampisti - analizza Prandelli -. Il 4-3-3 è intrigante, ti offre la possibilità di avere l'ampiezza del campo, il problema, tra virgolette, con San Marino è stato che non avendo profondità d'attacco abbiamo dovuto trovare spazi intermedi e in queste situazioni devi sapere giocare uno contro uno". Prandelli sembra soddisfatto del momento che attraversano i suoi ragazzi. "Aquilani lo abbiamo voluto rivedere proprio perché rientra nella categoria qualità, il suo problema è semmai la continuità - precisa Prandelli -. Balotelli con San Marino ha giocato i migliori 45 minuti da quando lo alleno, è stato bravo per generosità, è entrato in campo con mentalità e spirito giusti. Chiellini è un giocatore di grande umiltà, ha voglia di imparare - continua il mister -. Abbiamo visionati alcuni filmati per correggere qualche movimento sbagliato, può giocare in entrambi i ruoli. Pirlo è universale, sa dettare i ritmi della gara, abbiamo la fortuna di allenarlo, dovremo capire quando è il momento di fargli tirare il fiato".