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Giro, Nibali trionfa sulle Tre Cime: finale epico sotto la neve

La maglia rosa senza rivali: stacca tutti a 2 km dal traguardo e si conferma il dominatore. Ora la passerella a Brescia

Giulio Bucchi
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La vittoria di Nibali sotto la neve - Un trionfo epico per coronare un Giro d'Italia memorabile. Vicnenzo Nibali, in maglia rosa, compie un capolavoro e vince sotto la neve la penultima tappa, quella dolomitica Silandro-Tre Cime di Lavaredo: 211 km conclusi in gloria, da solo sul traguardo dopo aver staccato i rivali a due chilometri dalla fine. Il Giro numero 96 si è concluso oggi 26 maggio 2013, con la meritata passerella per lo Squalo dello Stretto, a Brescia. Dopo l'attesa tappa di venerdì, quella del Gavia e dello Stelvio, annullata per maltempo, ecco il "risarcimento" e il finale epico. In mezzo alla bufera Nibali è scattato e nel giro di poche decine di metri si è lasciato dietro gli altri d'alta classifica, come l'australiano Evans e i colombiani Uran e Betancour e l'italiano Michele Scarponi. La maglia rosa ha risucchiato Capecchi (Movistar) che era in fuga ed ha proseguito da solo, mentre dietro gli altri cercavano vanamente di recuperare. Una corsa sotto la bufera di neve e verso il traguardo accompagnato dall'incitamento scatenato di tifosi, alcuni anche a torso nudo e in pantaloncini, che erano a bordo strada. Dietro Nibali, sono arrivati tre colombiani: Duarte Arevalo, Betancour e Uran. Quest'ultimo (team Sky Procycling) in classifica scavalca Evans (team Bmc) e si prende la seconda piazza, lasciando all'australiano il gradino più basso del podio. Resta fuori dalla terna finale invece Scarponi (Lampre Merida), quarto nella generale: un risultato comunque apprezzabile.  Nibali: "Per far dimenticare Di Luca" - "Volevo lasciare un segno anche sulle Tre Cime. Con quello che è successo ieri volevo fare vedere che io ci sono sempre", ha commentato a caldo Nibali, facendo riferimento all'esclusione-choc del veterano Danilo Di Luca per doping, dopo essere risultato positivo all'Epo. "Grazie a tutte le persone che hanno aspettato qui tantissimo tempo per noi, qui nevica e l'organizzazione ha fatto di tutto per darci assistenza quassù - ha spiegato, commossa, la maglia rosa -. Tanto affetto lungo la salita? Avevo paura che qualcuno scivolasse e potesse darmi fastidio...". Niente paura, era tutto troppo perfetto perché qualcosa andasse storto.  

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