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Caso Bergamini, dopo 24 anni l'ex fidanzata indagata per omicidio

Donato Bergamini

Il calciatore del Cosenza, nell'89, non si suicidò sotto a un camion: era già morto. Ora la procura di Castrovillari indaga sulla sua ex donna

Andrea Tempestini
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Una svolta, a distanza di 24 anni. Il caso è quello di Donato Bergamini, il calciatore del Cosenza morto il 18 novembre del 1989, investito da un camion a Roseto Capo Spulico. Arriva un avviso di garanzia per concorso in omicidio volontario a Isabella Internò, ex fidanzata del giocatore. L'avviso è stato emesso dalla Procura di Castrovillari, che ha riaperto le indagini: lo scorso febbraio è emerso che Bergamini era già morto quando fu investito dal camion. Insomma, Bergamini non si gettò a pesce morto sotto il tir, come invece stabilì la prima inchiesta. Si è arrivati ad ipotizzare il reato secondario dopo una serie di perizie realizzate dai carabinieri del Ris e dal medico legale dopo la riapertura dell'inchiesta su richiesta della famiglia del calciatore. Le testimonianze - La Internò era stata sentita in qualità di testimone nel dicembre del 2011. L'ex fidanzata fu ascoltata nella nuova inchiesta che la Procura di Castrovillari ha avviato ipotizzando il reato di omicidio: lei è l'unica testimone oculare di quel presunto incidente stradale che, fino a qualche anno fa, era ritenuto senza ombra di dubbio la causa della morte del calciatore. Furono proprio le testimonianze della ragazza e del camionista (che era alla guida del mezzo carico di agrumi che lo travolse) ad avvalorare la tesi del suicidio. Ma, come detto, lo scorso anno, dopo le denunce dei familiari era stata avviata una nuova inchiesta. La Procura di Castrovillari affidò ai Ris di Messina e a un medico legale la perizia per stabilire le cause della morte. E dagli accertamenti scientifici emerse che Bergamini era già morto quando fu investito dal camion.  

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