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Morto Ferruccio Mazzola, fratello di Sandro. Accusò il doping nel calcio

L'ex di Inter, Fiorentina e Lazio scomparso dopo una lunga malattia. Nel 2004 un suo libro puntò il dito contro il Mago Herrera

Giulio Bucchi
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di Claudio Brigliadori Lutto nel mondo del calcio. Si è spento all'età di 68 anni, dopo una lunga malattia, Ferruccio Mazzola. Nato a Torino il primo febbraio del 1945, figlio minore di Valentino e fratello di Sandro, bandiera dell'Inter, centrocampista prima e allenatore poi, Ferruccio Mazzola indossò, tra le altre, le maglie di Inter, Fiorentina e Lazio. Con il club biancoceleste vinse lo scudetto nella stagione 1973-74. Da allenatore Mazzola vinse con il Siena il campionato di serie C2 1984-1985 e ottenne una promozione, sempre militando in C2, con il Venezia nel 1987-1988. Negli ultimi anni, oltre ad allenare i ragazzi alla Borghesiana, quartiere di Roma in cui abitava, era tornato alla ribalta per le sue accuse al suo ex tecnico all'Inter Helenio Herrera.  Il doping e le accuse al Mago - Molto rumore fece il suo libro Il terzo incomodo, pubblicato nel 2004, in cui denunciava l'abuso del doping nel calcio professionistico italiano negli Anni Sessanta e Settanta, quegli stessi anni al centro delle inchieste del pm Guariniello a Torino sulle morti sospette di ex calciatori. Mazzola junior rivelò che il suo tecnico all'Inter, il Mago Herrera, era solito distribuire pasticche ("amfetamine", spieghò l'autore senza però averne certezza) a titolari e riserve. Quattro giocatori di quella Grande Inter (Armando Picchi, Giacinto Facchetti, Carlo Tagnin e Mauro Bicicli) sono scomparsi prematuramente. E' stato sempre Mazzola a legare le pratiche dopanti generalizzate alla morte del romanista Giuliano Taccola, degli ex Fiorentina Bruno Beatrice, Ugo Ferrante, Nello Saltutti, Massimo Mattolini. Parole pesanti ma mai dimostrate da alcun procedimento giudiziario.  

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