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Vi ricordate l'odiosa vuvuzela?Scordatela, va in pensioneEntra in campo la caxirola...

La Rousseff presenta le maracas che invaderanno gli stadi per i mondiali brasiliani del 2014. Incassi milionari senza trombette spacca-timpani

Andrea Tempestini
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di Tommaso Lorenzini Una volta era il simbolo da adottare per il Mondiale di calcio a smuovere la fantasia del Paese ospitante, dibattiti, sondaggi nazionali e perfino polemiche per stabilire quale mascotte fosse il migliore ambasciatore nel mondo: ricordate l'abominevole “Ciao” di Italia '90?    In Brasile, risolta da tempo la questione con l'armadillo “Fuleco” (da “Futebol”, calcio), ed eco, “ecologia”), si sono poi dedicati a qualcosa che interessa attivamente il pubblico degli stadi e i telespettatori a casa. Bandite senza alcuna incertezza le demenziali e perniciosissime (per timpani e zebedei) vuvuzela comparse in Sudafrica, i verdeoro hanno presentato l'arnese ufficiale per tifare correttamente e salutarmente: la “caxirola” (che non è la traduzione di una mezza parolaccia italiana), uno strumento a percussione creato specificatamente per l'occasione dal musicista Carlinhos Brown, un mito in patria, poli-strumentista capace si spaziare dal death metal estremo con i Sepultura fino a comporre hit planetarie come “Já Sei Namorar”, che se cliccate su YouTube vi farà ancheggiare e tenere il tempo con le dita che neppure ve ne accorgete.  Ecco, tenere il tempo, tenere su i giri. Alla fine sarà questa la grande attrattiva della caxirola, una maraca costruita in plastica totalmente riciclabile, realizzata con materiale organico derivato dalla canna da zucchero, gialla e verde (ovviamente), dalla forma ergonomica e con una speciale maniglia per suonarla con le mani.  A presentarla ufficialmente, e agitarla, insieme a un Carlinhos in versione Papa tribalista, c'era pure la presidente del Brasile Dilma Rousseff, entusiasta di istituzionalizzare il nuovo compagno di tifo: «È un oggetto capace di combinare due aspetti: dare un suono alle immagini e regalare atmosfera negli stadi. Ed è anche il simbolo dell'immensa capacità del nostro Paese di fornire uno strumento migliore della vuvuzela», ha esclamato muovendo la caxirola a tempo di musica, ben consapevole che questa volta la Fifa non farà nulla per vietarla, al contrario delle vuvuzela, accolte inizialmente con soddisfazione per quella nota «di colore» e di politicamente corretto (per via del valore storico per le popolazioni indigene) e poi costretta a vietarle, perché rendevano gli stadi una bolgia infernale, capaci (studio scientifico a provarlo) di ledere l'udito dopo soli 15 minuti. Qui invece di tradizione c'è molto poco, se non quella di fare ugualmente rumore ma divertendosi il più a lungo possibile (questo sì brasilian style), stordendosi magari il cranio di caipirinha ma non di strombettate. Il debutto ufficiale della caxirola avverrà a giugno nella Confederations Cup, a rendere ancora più chiaro come il Mondiale 2014 sarà una unica torcida planetaria, un vero carnevale fuori stagione.

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