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Di Canio nuovo allenatore del Sunderland. Il laburista Miliband lascia il club: "Lui è fascista"

L'ex laziale è il nuovo tecnico dei Black Cats, sedicesimi. Ma i tifosi non apprezzano le sue simpatie per Mussolini. Il deputato/dirigente dice addio

Giulio Bucchi
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  Calcio inglese nella bufera per la nomina di Paolo Di Canio alla guida del Sunderland. Il 45enne allenatore italiano, ex stella di Lazio, Celtic e West Ham, sostituisce Martin O'Neill, esonerato dopo 8 partite consecutive senza vittorie. Ma ai tifosi dei Black Cats, solo sedicesimi in Premier League, la scelta di Di Canio non va giù: troppo di destra.   Polemiche e addii - Se Paolino è, parola del presidente Ellis Short, "entusiasta e nonv ede l'ora di iniziare", non altrettanto si può dire per l'ambiente che lo aspetta. La vicenda poi ha preso una piega strettamente politica visto che il deputato laburista ed ex ministro degli Esteri David Miliband, anche direttore non esecutivo del Sunderland, ha già annunciato le proprie dimissioni dal club per protestare contro la posizione del neo-tecnico, che da sempre si professa "fascista" e sfoggia con orgoglio il tatuaggio del Dux, Benito Mussolini. "Auguro al Sunderland un futuro di successi - ha scritto Miliband nel suo comunicato ufficiale -. E' una grande istituzione che ha fatto tanto per il Nord Est e faccio tanti auguri alla squadra per le prossime sette, vitali, partite. Tuttavia, alla luce delle dichiarazioni politiche fatte in passato dal nuovo manager, penso che sia giusto lasciare".        

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