Juventus, pazza idea Ibrahimovic. Conte: "Io non mi muovo"
Zlatan al Psg ha già il maldipancia. Raiola fa il vago ma il vero ostacolo è l'ingaggio. Il tecnico smentisce le voci su un suo futuro in Inghilterra
Il fantamercato si sa, è un po' come il business: non dorme mai. Vive di smentite, colpi clamorosi, addii struggevoli e giocatori da un'amore solamente, quello eterno. Lui invece, all'anagrafe Zlatan Ibrahimovic, di amori ne ha avuti un sacco: dall'Ajax alla Juventus, dalla Juventus all'Inter, il Barcellona e poi di nuovo l'italia con il Milan, per poi finire nella città dell'amore per eccellenza: Parigi. Ma se con il Psg fosse già crisi? L'idillio, diciamocelo, non è mai sbocciato e Ibra, pare, lamenti già i primi sintomi del suo famigerato mal di pancia. Secondo alcuni rumors l'attaccante sarebbe già pronto a lasciare la capitale parigina e il calcio francese che non lo ha mai accettato come unico Re Sole. Scontento o meno, quando nell'aria primaverile s'insinua una turbolenza del genere le ipotesi fioccano come neve a gennaio: e se il cuore lo riportasse ai colori della sua prima Italia? E se il nuovo amore fosse in realtà una vecchia fiamma? E se con la Vecchia Signora non fosse mai, davvero, finita? Pro e contro - Il procuratore del 31enne attaccante svedese, Mino Raiola, ci mette del suo. L'agente, monarca degli affari impossibili, non smentisce e non conferma scatenando il caos delle previsioni. Dal quotidiano sportivo Tuttosport le sue parole di qualche giorno fa: "Zlatan alla Juve non è impossibile" ma poi dopo l'avvistamento a Torino in casa della Juventus lui replica: "non ho parlato di Ibra con la Juventus. Ma figuriamoci! Zlatan sta a Parigi, ha due anni di contratto e non si muove da lì". Sappiamo però che Raiola è un campione nei depistaggi, o almeno, non sarebbe la prima volta. La certezza è che la Juventus è alla ricerca di un attaccante di spessore europeo che possa affiancare il nuovo acquisto, in arrivo a giugno, Fernando Llorente. L'altro dato sicuro, e forse scoraggiante per la società, è l'ingaggio di Ibra. Il giocatore costa e molto anche: 14 milioni a stagione. I tifosi - Lo avevano amato, applaudito, idolatrato e con la stessa forza lo hanno insultato, fischiato, odiato. Per i tifosi juventini l'argomento "mercenario" è un tasto dolente, una ferita aperta che li riporta con la mente alle avversità con l'Inter, alla serie b, agli scudetti tolti. Ibracadabra li ha delusi, indossando la casacca nero-azzurra, come solo qualcuno che hai amato in maniera intensa può fare. Il giocatore però è forte, tanto forte e questo fa dividire il popolo bianconero che forse, forse potrebbe anche chiudere un occhio e dimenticare. Tra chi sostiene che uno come Ibra può sempre servire e chi, invece, che il fine non giustifica i mezzi, c'è chi invece è più pragmatico e si chiede se lo svedese troverebbe posto all'interno del gioco di Antonio Conte. Il Mister - L'allenatore non si è pronunciato sulle voci di un possibile ritorno del giocatore nella rosa bianconera forse perchè troppo impegnato a contrastare quelle che girano sul suo conto e che lo vedrebbero prossimo a un divorzio con la società già da giugno. Non se ne va dice lui e lo sotiene con forza: "Gli apprezzamenti delle grandi squadre fanno piacere, ma ci sono per me come per i miei calciatori e la società; vuol dire che stiamo lavorando bene. C'è grande sintonia con Andrea Agnelli, se non ci fosse la condivisione di un progetto e delle idee sarebbe tutta un'altra situazione. Ringrazio il presidente per aver scommesso su di me l'anno scorso. E c'è grande feeling anche con Marotta. Sono in una grande società, una grande squadra italiana, fra le big europee. Credo che in questo momento il Bayern Monaco, per fare un esempio, abbia lo stesso appeal della Juve. Questo mi rende orgoglioso e felice. Il nostro percorso procede per gradi: con il lavoro abbiamo dimostrato quanto vale questo gruppo e questa società. In questo momento non vedo alcuna possibilità di lasciare la Juve a fine stagione". La verità, sia su Ibra che su Conte, sarà certa solamente a stagione conlcusa ma sappiamo che, comunque vada, non mancheranno i cuori infranti.