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Maradona, show anti-Equitalia a Napoli: "Non ho ammazzato nessuno, voglio giustizia"

Il Pibe torna nella "sua" città, tifosi e giornalisti scatenati. Lui: "Sono innocente. Il mio sogno? Allenare il Napoli..."

Giulio Bucchi
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  Uno show, dentro e fuori la Sala Masaniello. Diego Armando Maradona torna a Napoli e la città (tifosi, giornalisti, semplici curiosi) impazzisce. Un'ora di conferenza stampa per spiegare perché da anni l'ex Pibe de Oro è in guerra con Equitalia e il Fisco italiano, che lo accusa di evasione milionaria risalente agli anni Ottanta, quando era l'argentino er la star della Serie A e del calcio mondiale: "Sono innocente, io pensavo solamente ad allenarmi e non mi occupavo delle tasse. Mi piacerebbe tornare a vivere a Napoli senza l'assillo della Guardia di Finanza e far capire a mio nipote Benjamin cosa ha fatto suo nonno in questa città. Non ho ammazzato nessuno, voglio giustizia". "Io non ho i 40 milioni di euro che mi chiedono - ha continuato Maradona -, altrimenti potrei anche smettere di lavorare. Dei miei contratti si occupavano Ferlaino, i miei procuratori Coppola e Franchi, ma anche i due consiglieri Gallo. Loro non hanno problemi, io sì. Chiedere scusa? Potrei anche farlo, ma non saprei neanche a chi rivolgermi. Parlare con Napolitano? Non voglio forzare nessuno, se lui vuole, mi piacerebbe. Ma il presidente potrebbe cambiare presto e non so ancora se sarà Grillo e Berlusconi. Mi sa che anche voi italiani non lo sapete". "Vorrei allenare il Napoli" - Naturalmente, si parla anche di calcio e di Napoli. "Non sono venuto qui per incontrare il presidente De Laurentiis che non mi ha mai invitato allo stadio o il sindaco De Magistris che deve risolvere altri problemi piuttosto che parlare con Maradona. Avrò altre occasioni per farlo. Adesso tra l'altro il patron azzurro non ha niente da offrirmi. L'incarico che vorrei è già occupato, c'è Mazzarri e rispetto il suo lavoro. Certo se dovesse andare via, alzerei la mano. Mi piacerebbe tanto". Discreta botta, alla vigilia di Napoli-Juve, match scudetto (o quasi): "Il campionato non è ancora finito - assicura Diego -. Il mio sogno? Mi sarebbe piaciuto giocare la partita di venerdì, piuttosto che vederla da spettatore".     

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