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Maradona ha vinto contro il Fisco,ora può tornare in Italia

diego armando maradona

La Commissione Tributaria Centrale ha accertato l'estinzione di tutti i debiti del campione perseguitato ingiustamente da Equitalia

Nicoletta Orlandi Posti
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  Diego Armando Maradona ha vinto la sua battaglia con il fisco Italiano. La Commissione Tributaria Centrale, ultimo grado di giudizio della giustizia fiscale, il 29 gennaio scorso ha accertato l'estinzione per intervenuto condono dei giudizi, che vedevano ancora coinvolti la società sportiva Calcio Napoli per le vicende di Careca, Alemao e Maradona, in virtù delle norme speciali sul condono. Non solo. La sentenza ha anche confermato la nullità dell'originario accertamento fiscale nei confronti del "Pibe de Oro" e degli altri soggetti coinvolti.  Una persecuzione - Gli avvocati Angelo Pisani e  Angelo Scala, legali di Diego Armando Maradona, hanno spiegato che questa decisione certifica che "comunque dal 2001 l'obbligazione nei confronti anche di Maradona era già estinta oltre che per l'annullamento per l'accertamento fiscale, anche per condono da parte del Calcio Napoli e che dunque Equitalia e Agenzia per le Entrate in tutti questi anni piuttosto che esigere crediti veri hanno solo perseguitato il più grande calciatore del mondo facendolo scappare dall'Italia e costringendolo a non metterci più piede per una pretesa  infondata e tasse non dovute, delle quali addirittura avevano già ottenuto il pagamento per effetto del predetto condono da parte della società sportiva Calcio Napoli”. Pronta la denuncia a Equitalia - L'avvocato Pisani ha poi sostenuto che “Maradona è finalmente libero dall'incubo del fisco e dalle false strumentalizzazioni a suo carico e ha dato mandato di agire in giudizio nei confronti dell'agente della riscossione e dell'Agenzia delle Entrate per chiedere il risarcimento dei danni personali, all'immagine, patrimoniali e da perdita di chance, subiti in questi anni con cartelle false per tasse annullate non dovute, quantomeno per una somma equivalente alla stessa pretesa, ingiustamente addebitatagli di 40 milioni di euro”.   L'Angezia delle Entrate smentisce - La Commissione tributaria centrale "non ha annullato, nè dichiarato estinto, nè modificato il debito che Diego Armando Maradona ha con l'erario italiano". Lo precisa l'Agenzia delle Entrate in una nota in relazione alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa. "Al contrario, - aggiunge - la Commissione ha rigettato la richiesta di intervento adesivo dipendente avanzata dal calciatore Maradona nel giudizio in questione, rispetto al quale lo stesso Maradona era estraneo". Inoltre l'Agenzia delle Entrate ricorda “che il debito tributario di Maradona è stato ormai confermato da   innumerevoli sentenze della giustizia tributaria, a partire dalla sentenza della Ctp (Commissione tributaria provinciale) di Napoli n. 786/2001, confermata in appello dalla sentenza della Ctr (Commissione   tributaria regionale) Campana 1091/2002 e quindi dalla sentenza della   Corte di Cassazione n. 3231/2005, per arrivare alla sentenza della Ctp  di Napoli n. 321/17/2012, con la quale è stato respinto il recente   ricorso di Maradona diretto a rimettere in discussione il giudicato   già formatosi in riferimento al suo debito con lo Stato italiano”.    Assai di recente, sottolinea ancora l'Agenzia delle Entrate,   “è poi dovuta tornare sulla questione la stessa Ctp di Napoli con la  sentenza 7/21/2013 che ha dichiarato inammissibile un'ultima   iniziativa di Maradona, condannandolo alla refusione delle spese di   giudizio in favore dell'Agenzia delle Entrate e di Equitalia Sud''. L'Agenzia delle Entrate “valuterà  la sussistenza dei presupposti per avviare azioni legali, anche in   sede civile, a tutela della propria immagine”. Ad affermarlo in una   nota è la stessa Agenzia delle Entrate “in merito alla reiterata   diffusione di notizie inesatte e di fatti che non rispecchiano la posizione dell'Agenzia, nè la situazione in cui versa Maradona   rispetto ai suoi obblighi verso la medesima e verso lo Stato   italiano”.    

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