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Carolina Kostner: "Amavo Alex Schwazer, ma non fino a doparmi". Così la pattinatrice si difende

laura vezzo
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"Io non mi sono mai dopata, non ho mai aiutato Alex a farlo, e non ne ho saputo nulla fino a che il test è tornato positivo. Com'è possibile che chiedano una punizione più alta per me rispetto a tanti atleti squalificati per doping?". A parlare è Carolina Kostner, che in un'intervista a Il Fatto Quotidiano spiega la sua versione dei fatti, all'indomani della sentenza della Procura del Coni che impone alla pattinatrice 51 mesi di squalifica. L'accusa è quella di non aver denunciato l'ex fidanzato, l'atleta Alex Schwazer, positivo ai test antidoping. "Non coprirei mai chi si dopa e non merito una squalifica per più di quattro anni".  L'accusa - La pattinatrice Carolina Kostner è stata accusata dalla Procura del Coni di complicità, in seguito all'ultimo interrogatorio di Schwazer, che attesta diverse discordanze tra le versioni dei due atleti: la Kostner, secondo quanto detto dall'ex fidanzato, avrebbe infatti mentito davanti ai giudici, affermando di non esser mai venuta in possesso delle chiavi di casa a Oberstdorf. La Kostner si giustifica così: "Non avevo nulla da proteggere per quanto ne sapevo allora. L'ho fatto d'impeto. Lo so che ho sbagliato, ma ho avuto pochi secondi per decidere che cosa fare. Per me era assolutamente inconcepibile l'ipotesi che si dopasse". A gennaio arriverà la sentenza del tribunale antidoping, che, se dovesse confermare quella preliminare della Procura del Coni, costringerebbe la Kostner ad una squalifica di 4 anni. Nel 2012 - "Due anni fa", continua la Kostner, "ero in piena stagione, quella dove ho ottenuto i risultati migliori della mia carriera. Nella mia testa c'era una sola domanda: come faccio a pattinare meglio domani, e dopodomani, e il giorno dopo ancora? Se mai avessi saputo, o anche solo sospettato che il mio ragazzo si dopava, non avrei mai e poi mai avuto la tranquillità per gareggiare così bene, per vincere. Alex era la persona che amavo, con cui pensavo di passare la mia vita. Credevo sarebbe stato il padre dei miei figli. A una persona che ami così, dopo cinque anni di relazione, dai fiducia".  

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