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Coppa Italia, finale Napoli-Fiorentina: un tifoso ferito a colpi di pistola, è gravissimo

Giulio Bucchi
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Violenza fuori dallo stadio e caos sulla finale di Coppa Italia tra Napoli-Fiorentina. A poche ore dall'inizio della partita, all'Olimpico di Roma, un tifoso del Napoli è rimasto ferito da colpi di arma da fuoco nei pressi dello stadio. L'uomo ora è in codice rosso all'ospedale San Pietro, in condizioni gravissime. Secondo le ricostruzioni delle forze dell'ordine, che smentiscono le voci diffuse in un primo momento, il fatto non sarebbe da ricondurre a scontri tra le tifoserie ma a cause occasionali. Al momento, risulta in stato di fermo e piantonato in ospedale al Gemelli Daniele De Santis, noto come Gastone, capoultrà della Roma già all'opera in un celebre derby contro la Lazio sospeso per volontà dei tifosi. Potrebbe essere stato lui a sparare al napoletano, per ragioni che potrebbero non avere direttamente a che fare con il calcio. La partita, prevista per le 21, è slittata di una mezz'ora abbondante: dopo una infinita, surreale trattativa tra giocatori e tifosi napoletani, sono stati gli ultras a dire la parola decisiva, guidati dal truce capopopolo Genny 'a Carogna (nella foto, con tanto di maglietta a sostegno di Antonino Speziale, tifoso che uccise l'ispettore di polizia Filippo Raciti, in un derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007): si gioca. Spettacolo deprimente, molto italiano. In campo per fortuna va meglio: bella partita, vinta dal Napoli 3-1. Incidenti a Roma tra tifosi di Napoli e Fiorentina: la fotogallery   Caos nel pomeriggio - In tutto sono tre i feriti. Gli investigatori, che hanno recuperato una pistola presumibilmente usata per i ferimenti, stanno provvedendo ad ascoltare alcuni testimoni. Due tifosi del Napoli, entrambi raggiunti da colpi d'arma da fuoco, sono stati trasportati all'ospedale Villa San Pietro: il più grave, 30 anni, è stato ferito al torace mentre il secondo, 43 anni, è stato colpito alla mano destra. Una terza persona, di 32 anni, è stata trasportata d'urgenza all'ospedale Santo Spirito con ferite da colpi d'arma da fuoco ad un braccio e ad una mano. Le prime ricostruzioni - Confuse, come ovvio, le prime ricostruzioni che parlavano di un "regolamento di conti" interno tra tifosi partenopei degenerato dopo l'intervento della polizia. Secondo un'altra versione, invece, riferiva di un agguato ai tifosi del Napoli da parte di un altro gruppo di tifosi, non della Fiorentina. Dinamica poco chiara anche sul ferimento del sostenitore, quando nel tardo pomeriggio si è parlato dello scoppio di una bomba carta piena di chiodi. Caos all'Olimpico: guarda la fotogallery   La protesta dei tifosi allo stadio - Il clima all'Olimpico, dopo un pre-partita piuttosto tranquillo, si scalda a pochi secondi dal fischio d'inizio. I tifosi del Napoli sugli spalti hanno scelto di non esporre striscioni per essere vicini al ferito e, presumibilmente, per protestare contro il comportamento delle forze dell'ordine. Il capitano del Napoli Marek Hamsik viene fatto andare sotto la curva per tranquillizzare gli animi ma l'effetto è opposto, con lanci di fumogeni (ferito un vigile del fuoco) e cori minacciosi. Risultato: la partita, alle 21.10, è ancora ben lontana dall'iniziare. Alle 21.15, le forze dell'ordine convocano squadre, arbitro e delegati Figc negli spogliatoi per decidere il da farsi. Si gioca, per evitare ulteriori tensioni. Peccato che l'ultima parola sia stata quella dei tifosi. E la vittoria del Napoli (doppietta di Insegna e gol di Mertens nel finale dopo la rete viola di Vargas) è solo un parziale riscatto calcistico per una giornata da dimenticare. di Claudio Brigliadori

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