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Razzismo, Guidolin critica Boateng:"Non si lascia il campo per gli imbecilli"

In tutto il mondo c'è apprezzamento per la scelta del Milan di interrompere il match con la Pro Patria per i cori contro i giocatori di colore. Ma il tecnico dell'Udinese non ci sta

Ignazio Stagno
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Una voce fuori dal coro. Tutto il mondo apprezza la scelta del Milan e di Kevin Prince Boateng di abbandonare il campo durante la partita con la Pro Patria per gli insulti razzisti, e Francesco Guidolin, tecnico dell'Udinese sostiene la tesi opposta: "Non so quale sia la cosa giusta da fare. Ho visto l'episodio e d'istinto credo che anche io direi stop. Sono molto solidale con la scelta che ha fatto il Milan, ma non so se sia giusto fermare una partita per pochi imbecilli". Insomma fermare il gioco per quattro imbecilli non è giusto. Ma questi piccoli gesti possono almeno accendere i riflettori su una questione poco discussa e spesso ignorata come il rispetto sugli spalti. Troppe partite dovrebbero finire in anticipo. Ululati e cori razzisti sono una realtà imbarazzante degli stati italiani. Fermare il gioco per Boateng è stato un gesto istintivo dopo aver subito l'ennesimo insulto in soli 26 minuti di gioco. Guidolin non avrebbe fatto la stessa cosa. Opinione da rispettare e registrare. Ma forse se Boateng non avevsse interrotto la partita oggi non si parlerebbe così tanto di razzismo allo stadio e di nuove soluzioni da adottare perchè si possa davvero giocare fino al novantesimo. 

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