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Milan, Thiago Silva: "Mi manca, vorrei tornarci. Pato e Robinho? Vanno in Brasile"

Il difensore ceduto al Psg insieme a Ibra: "All'inizio in Francia è stata dura, ora puntiamo alla Champions". E sui due brasiliani: "Si vede, non sono più felici"

Giulio Bucchi
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  La saudade di Thiago Silva non è per il Brasile, ma per Milano e il Milan: "Mi manca, un giorno vorrei tornare". Il difensore brasiliano del Paris Saint Germain, acquistato in estate proprio dai rossoneri insieme a Zlatan Ibrahimovic, fa un primo bilancio della sua avventura francese a Sky Sport24: "Adesso sta andando meglio. Dico la verità, l'inizio è stato un po' difficile per me, il calcio francese è un calcio duro, difficile da giocare, non è così facile come tutti pensano". Paragoni tra Massimiliano Allegri e Carlo Ancelotti?: "Diciamo che Ancelotti ha un po' più di esperienza, però anche Allegri è un grandissimo allenatore, che ha tanta voglia di vincere, come Ancelotti. Con la squadra che ha in mano, per me sta facendo molto bene". Addio imprevisto - Quella squadra che, dopo mesi di smarrimento e sfiducia, sta ritrovando il piglio da grande. "Dico la verità - prosegue il 27enne centrale -, non nascondo a nessuno che il Milan mi manca, rimarrà sicuramente sempre nel mio cuore perché, dopo la Fluminense, mi ha fatto conoscere al mondo". E via a una mezza promessa: "Mi piacerebbe indossare di nuovo la maglia rossonera, anche perché è una squadra grandissima, la più titolata al mondo. Ho giocato tre anni, ma non conosco il futuro, però, se ci sarà spazio, sicuramente mi piacerebbe tornare". Alla domanda se ha avuto paura di incontrare la sua ex squadra in Champions (il Milan giocherà contro il Barcellona, il Psg se la vedrà con il Valencia) risponde: "Paura no. Ho giocato tre anni, mi ha fatto moltissimo piacere giocare con la maglia del Milan, ma paura no. Avrei voluto affrontare il Milan per tornare a Milano, per tornare in quello stadio che mi ha fatto conoscere al mondo. Quando ho giocato la mia ultima partita in casa con il Milan non sapevo che sarei andato via, per cui, non ho salutato nessuno e volevo salutarli. Ho parlato con Leonardo prima di venire a Parigi, anche con Ancelotti, e mi ha detto che c'era un progetto bellissimo, che stavano pensando al futuro di questa squadra. Ho deciso assieme al Milan di venire al Psg proprio per questo progetto". Milan in crisi - "Il Milan stava vivendo un momento di difficoltà, sono usciti tanti campioni da quella squadra. Sapevo che questo sarebbe stato un anno un po' diverso rispetto a quello passato. Ho deciso insieme alla mia famiglia e al mio procuratore". Su Robinho, che vorrebbe tornare in Brasile: "Se è vero, non lo so, ma lui, secondo me, non è contento come il primo anno in cui è arrivato, dove aveva una voglia immensa di vincere. Secondo me, a gennaio se ne va". Sul consiglio da dare a Pato, magari di cambiare aria...: "E' difficile dire una cosa di un'altra persona, però, per quello che conosco Pato, adesso non è contento e per essere contento, secondo me, deve tornare in Brasile, se capita l'occasione. Si nota dalle sue parole che non è contento e a me non piace vedere un amico così triste". I suoi sogni... "Per prima la Champions League. Sarà dura, ma possiamo vincerla". Sul nuovo astro nascente rossonero Stephan El Shaarawy, sottolinea: "Ha una tecnica impressionante, ha qualità da grandissimo giocatore. Deve continuare così, ad essere umile, perché non è facendo tanti gol che si cambia la testa. Fa dei movimenti in area che mi ricordano Pippo Inzaghi. Secondo me, può diventare il giocatore più importante del Milan in questa stagione". Infine, sulla Juventus: "Ha tanti punti di vantaggio e, sicuramente, vincerà anche quest'anno lo scudetto. Però, il Milan è ancora forte, il Milan è sempre il Milan".   

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