Gascoigne torna nella sua Roma: nudo con Zoff, pipì da ubriaco, ecco il Gazza della Lazio
Questa sera Lazio-Tottenham, le due squadre del cuore dello sregolato asso britannico. I suoi ex compagni lo ricordano attraverso le sue gag
di Alessandro Dell'Orto Paul Gascoigne, rieccolo a Roma, sarà in tribuna all'Olimpico per Lazio-Tottenham. E sono ricordi di un grande campione, ma anche di un personaggio unico. Divertente, imprevedibile. Ecco gli aneddoti migliori raccontati da alcuni suoi ex compagni nelle interviste rilasciate a Libero. Gazza e gli spogliarelli - «Viaggio Roma-Firenze in pullman, squadra in divisa con giacca e cravatta. Gazza è negli ultimi posti, si alza, passa davanti a tutti e va a sedersi proprio a fianco a Zoff che sonnecchia con le braccia conserte. Sorrisino da clown, e capiamo al volo che ha in mente una delle sue. Prima galleria, seconda galleria e poi un tunnel particolarmente buio e lungo. Usciamo e.... Gazza è sempre seduto a fianco di Zoff, ma completamente nudo. Capito? Si era spogliato in galleria. Zoff, immobile, braccia conserte, gira la testa, dice sottovoce: “Gaaazza, ma che cazzo faaai?”. E torna a sonnecchiare». (Pierluigi Casiraghi) Gazza e i bambini - «Un ragazzino chiede timidamente la firma ricordo su un pallone. Gascoigne prende la sfera e scrive, poi fa il gesto come per ridare la palla al bambino e a sorpresa pum, la calcia nel lago di fronte. Il piccolo tifoso? In lacrime, naturalmente». (Diego Fuser) Gazza e le follie - «Partita di campionato, mi volto e vedo che corre in modo strano con il culo all'infuori. Lo chiamo: “Gazza, c'è qualche problema?”. “No, sto imitando Cravero”. La prima mezz'ora di partita si divertiva a giocare prendendo in giro i compagni: una volta si muoveva come Cravero, una volta come Platt». (Giovanni Stroppa) Gazza e l'alcool - «Ai tempi dei Rangers l'allenatore Smith è incazzato, entra nello spogliatoio e punta Gazza. Si avvicina a un centimetro dalla sua faccia e inizia a urlare intervallando ogni parola con una serie di insulti: “Nelle ultime tre settimane non ti ho mai visto sobrio”. Tutti in silenzio. Ad un certo punto mi scappa l'occhio sui pantaloni di Gascoigne: si stavano bagnando poco alla volta. Sì, Paul si stava pisciando addosso dalla paura...». (Lorenzo Amoruso) Leggi l'articolo integrale di Alessandro Dell'Orto su Libero in edicola oggi, giovedì 22 novembre