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Calcioscommesse, Manganelli: "Presto novità clamorose". Ranocchia, guai in vista da Bari

Antonio Maganelli

Il capo della Polizia annuncia: "Non è finita qui". Dopo Masiello, rischia anche l'attuale difensore dell'Inter, "ma non prese i soldi della combine"

Giulio Bucchi
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  Lo scandalo del calcioscommesse non finisce mai. Anzi, nei prossimi giorni dovrebbero arrivare nuove clamorose sorprese.. Una giornata all'apparenza tranquilla nonostante la ripresa delle indagini da parte della Procura federale, concentrata sulla presunta combine della gara Spezia-Legnano della stagione 2009-2010, è stata scossa dalle dichiarazioni del capo della Polizia Antonio Manganelli: "Le indagini sul calcioscommesse hanno già dato clamorose risposte consentendo di scoperchiare un sistema - ha spiegato Manganelli intervenendo alla presentazione della prossima assemblea dell'Interpol - ma non è finita qui. Altri comportamenti stanno per venire fuori e porteranno a ulteriori risposte, se possibili ancora più clamorose". Un annuncio chiaro e preoccupante per il calcio italiano, già scosso dai processi sportivi celebrati in estate. E secondo la Gazzetta dello Sport ci sarebbero degli sviluppi anche da Bari. Il patteggiamento a un anno e 10 mesi per l'ex capitano biancorosso Andrea Masiello ha chiuso la prima tranche di indagini, ma ora gli inquirenti si concentrano in particolare su altre due gare: Bari-Treviso (0-1) del maggio 2008 e Salernitana-Bari (3-2) del maggio 2009. Guai in vista anche per l'interista Andrea Ranocchia, all'epoca 21enne talento del Bari. Secondo le prime indiscrezioni, secondo i pm avrebbe sì partecipato alle combine ma non avrebbe intascato i soldi della vincita, magari regalandoli al factotum Angelo Iacovelli che in una intercettazione ambientale dice: "Ranocchia è bravo, mi ha anche dato denaro quando ne avevo bisogno".  Intanto la Procura federale ha acceso i riflettori su Spezia-Legnano, gara di ritorno della finale play-off della Seconda Divisione Lega Pro 2009-2010, terminata con la promozione del club ligure. Secondo l'ex dirigente del Legnano Pino Padula, un rappresentante dello Spezia cercò di corrompere prima i giocatori del club lombardo e poi l'arbitro Roberto Bagalini (atteso venerdì prossimo in Procura). Su questo oggi gli investigatori federali hanno ascoltato l'ex allenatore del Legnano Giuseppe Scienza, l'ex direttore sportivo Luigi Abbate e l'ex calciatore Alessandro Monticciolo, mentre giovedì saranno interrogati il medico del club lombardo Luigi Valcarenghi e Aldo Jacopetti, ex direttore generale dello Spezia. Il pomeriggio si è chiuso con un lungo vertice nel quale il procuratore Stefano Palazzi ha fatto il punto con i suoi collaboratori sullo stato d'avanzamento delle indagini: a breve la Procura dovrebbe definire i deferimenti del filone napoletano, ormai chiuso, mentre da Cremona e Bari si attendono novità, come promesso anche da Manganelli.  

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