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Nuovo stadio da 200 milioni entro il 2013: la Roma può sognare

Il presidente Pallotta delinea il futuro della società: "Fosse stato per me, avrei usato il Colosseo". Il nuovo impianto avrà 60 mila posti, negozi e ristoranti. Già trovate tre possibili aree

Andrea Facchin
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Il futuro della Roma comincia a delinearsi in modo sempre più concreto. Merito del presidente James Pallotta, che in un'intervista al Sole 24 ore, fa il punto della situazione e traccia il programma della rinascita: stadio di proprietà e risultati i punti principali. Con una confessione: "Per lo stadio di Roma avrei usato il Colosseo". Il nuovo Olimpico - Pallotta racconta a che punto è la fase d'organizzazione del nuovo impianto: "Siamo quasi pronti: abbiamo già avuto numerosi incontri con il sindaco di Roma e con gli uffici tecnici del Comune: abbiamo esaminato 100 siti, ne abbiamo selezionati 12 e infine con l'advisor Cushman & Wakefield siamo arrivati a una short list di 3 aree. Ora siamo alla scelta finale: lo stadio, che avrà 60mila posti, negozi e ristoranti, è stato progettato da un architetto di fama mondiale come Dan Meis e dovrà essere pronto per il 2016". In realtà sembrano essere due le aree preferite: Tor Di Valle, zona dell'ippodromo dei Parnasi, e quella del gazometro, di proprietà Eni. La decisione arriverà entro novembre: "A seconda della scelta l'investimento potrebbe anche superare i 200 milioni di euro. Vi sembrano programmi da azionista di passaggio?", dice Pallotta, che punta molto sul progetto di costruzione, vero e proprio simbolo della nuova vita giallorossa. "Vogliamo far capire a tutti che questo è il principio di una nuova storia per la Roma e per il calcio italiano", assicura il presidente. Finanziamenti - Una cosa è certa, le risorse necessarie non arriveranno dalla Borsa: "Una seduta in Borsa, come una singola partita, non esprime il valore di una squadra non è un caso se nove anni fa, dopo l'acquisto della squadra di basket dei Boston Celtics, abbiamo deciso di delistarla da Wall Street. Quando si fanno certi investimenti il rendimento potenziale è fondamentale: nello sport non esiste come in Borsa l'investimento mordi e fuggi. Se vuoi guadagnare devi costruire e puntare sui risultati di lungo periodo". Da questo punto di vista, Pallotta ha le idee molto chiare e il bilancio chiuso con oltre 50 milioni di perdite non lo scoraggia: "I risultati non ci sono piaciuti ma sono stati comunque migliori delle nostre previsioni. Quest'anno faremo di più sia sui risparmi che sui ricavi: le vendite di biglietti sono salite in valore e nuove risorse arriveranno dalle sponsorizzazioni internazionali, come quelle con Disney e con Volkswagen. Sul merchandising le cose potrebbero andare anche meglio se ci fosse una lotta più incisiva alla contraffazione, un fenomeno che in altri Paesi è quasi inesistente e che non riguarda solo noi ma tutte le squadre".

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