Pesoli squalificato, s'incatena: "Voglio parlare con chi mi accusa"
Il difensore ex Siena accusato di combine da Carobbio e Gervasoni: "Falsità, sono disposto anche allo sciopero della fame"
Il 31 agosto Emanuele Pesoli compirà 32 anni e da ieri, molto probabilmente, è un ex calciatore. La Commisione disciplinare l'ha condannato a 3 anni di squalifica nel processo sul calcioscommesse per le combine cui ha partecipato, secondo i pentiti Carobbio e Gervasoni, ai tempi del Siena, stagione 2010-2011. Ma Pesoli non ci sta, e per questo si è incatenato davanti alla sede della Figc in via Allegri,a Roma. Il difensore attualmente al Verona, in serie B, vuole un confronto con chi lo accusa. Vuole dimostrare di non meritare la squalifica. Minaccia lo sciopero della fame, Pesoli, condannato per illecito per la tentata combine di Siena-Varese del 23 maggio 2011, finita 5-0 per i toscani. Le ragioni della protesta - "Ho deciso di fare questa protesta dal giorno in cui sono stato deferito: ho ricevuto una squalifica di tre anni e lotterò con tutte le mie forze negli altri due gradi di giudizio - ha spiegato Pesoli a Radio Sportiva -. Sono qui per avere la possibilità, in appello, di avere un confronto in aula con Gervasoni e Carobbio, che mi accusano, visto che ne va della mia vita e della mia famiglia. Io ci sto mettendo la faccia e vorrei sensibilizzare la procura federale affinchè faccia venire in aula questi due personaggi: vorrei un processo vero, per lottare contro le loro calunnie e infamità, e non per la grazia o per la pietà. Io sono stato accusato di tentato illecito in una partita dove sono entrato sul 4-0, vorrei avere la possibilità di confrontarmi con quelli che mi stanno infangando". Incontro con Abete - Pesoli vuole parlare con il presidente Giancarlo Abete, che però non è a Roma. Ad incontrare il giocatore è stato invece il direttore generale della Figc Antonello Valentini, manifestandogli solidarietà dal punto di vista umano e invitandolo a desistere dalla protesta. "Il confronto che lei chiede - ha spiegato il dg della Figc al giocatore - non dipende dalla Federazione, ma dai giudici sportivi". Valentini ha anche spiegato che il presidente Abete è disponibile all'incontro al suo rientro dalle ferie. "E' passato di qui anche il dg della Figc, Valentini - ha detto Pesoli a Radio Sportiva -, che ha espresso massima solidarietà nei confronti del mio gesto e in tanti mi hanno mandato sms. In più mi sta raggiungendo mia moglie e questo mi dà la forza per andare avanti. Ringrazio enormemente il direttore del Verona Sogliano, che mi ha voluto nonostante sapesse che c'era questo rischio: ieri, quando gli ho detto della mia idea di protesta, mi ha fatto capire tante cose, ora spero di risolvere tutto e di tornare a giocare prima possibile".