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Mario Monti in tribunanon canta l'inno di Mameli

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A Kiev partono le note e il prof resta a labbra serrate: sui social network scoppia un putiferio

Matteo Legnani
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Forse, preso dallo spread e dalla cancelliera Merkel e stremato dalla maratona del vertice europeo di Bruxelles, a Kiev Mario Monti è arrivato impreparato. Lui che ha detto che tempo fa seguiva il calcio con passione (ma ora, dipendesse da lui, lo fermerebbe per "due o tre anni" causa scandalo del calcioscommesse), forse non si è ricordato che prima delle partite della Nazionale si suona l'inno nazionale. Parte l'inno nazionale e lui niente, applaude ma tiene le labbra serrate. Non sa l'inno nazionale o è troppo tecnico per cantarlo. Sui social network scoppia un putiferio. Dopo la partita, però, il premier scende sulla terra e si concede alle telecamere della Rai: è stato nello spogliatoio degli azzurri dove ha detto "ai ragazzi che ci hanno fatto sognare. E' stata una magnifica avventura, arrivare secondi in Europa è una grandissima prestazione". Poi risponde alle domande sulle sue critiche al calcio. "Io non ho mai detto che il calcio è brutto, il calcio mi piace fin da quando tifavo per il Milan di Nordhal e Liedholm"

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